Oltre novanta chili d’oro esportati in Svizzera in quattordici viaggi diversi, compiuti in pochi mesi.
Lui sosteneva di aver acquistato regolarmente i lingotti da una società rumena. Il tribunale di Como, invece, ha confermato la tesi dell’accusa condannando per riciclaggio il comasco Claudio Vittorio Franceschini, 46enne, a 2 anni e 10 mesi, più 5mila euro di multa. La sentenza è stata letta questa mattina.
La vicenda risale al 2014, anno in cui l’uomo – ai tempi direttore di una società di Chiasso che si trattava metalli preziosi – venne controllato al confine, nei pressi di Bizzarrone, con un ingente carico di lingotti d’oro. Cinque chili. Non era, quello, che l’ultimo di una lunga serie di viaggi per l’esportazione del materiale prezioso. Esportazioni che l’uomo non nascondeva: anzi, il 46enne dichiarava di aver acquistato legalmente i lingotti da una società rumena. A sostegno di questa tesi, presentava anche dei documenti.
Per il tribunale, invece, quei lingotti erano di provenienza illecita. Di qui, la condanna per riciclaggio. Tra l’altro, l’azienda rumena dalla quale il commerciante diceva di aver acquistato l’oro, in realtà – si è scoperto nel corso delle indagini – si sarebbe occupata di latticini.