(ANSA) – MILANO, 16 MAG – Ludovica Di Gresy, 22 anni, indicata come la ragazza bionda che era con Fedez la sera della rissa e del pestaggio del trainer Cristiano Iovino, in un’intervista al Messaggero dice che lei, la sera di domenica 21 aprile, era "a cena fuori con i miei genitori e il mio fratellino alle 19.30, alle 21.30 ero già a casa e da lì non mi sono più mossa". "Non ho mai messo piede in quel locale, – spiega la giovane parlando del ‘The Club’ di largo La Foppa, dove sarebbe iniziata la rissa tra il rapper e il personal trainer – lo possono confermare le telecamere di casa e lo stesso proprietario della discoteca che conosco". Martedì è stata chiamata in Questura come persona informata dei fatti: "Avevano letto il mio nome sui giornali – dice ancora al Messaggero – ho ribadito che io non c’ero, né in discoteca, né tantomeno sotto casa di Iovino". "E’ assurdo – commenta la studentessa e modella milanese – che Procura e stampa mi abbiano messo in mezzo senza neanche avere la certezza che fossi lì". Chi fosse la ragazza che era con Fedez, Ludovica lo ignora: "Non ne ho idea. Sicuramente non io". Smentisce di avere una relazione con il rapper, ex di Chiara Ferragni, e spiega di non aver mai visto Iovino, mentre tra gli ultras del Milan "l’unico che conosco è Christian Rosiello perché è il bodyguard di Federico", che ha conosciuto al Cipriani lo scorso febbraio e con cui dice di esser sempre uscita con altri amici. Esclude che il rapper possa aver organizzato una "spedizione punitiva. Non è un violento, non è mai stato aggressivo". Dice di averlo sentito in questi giorni, e che è "molto dispiaciuto per la situazione e soprattutto è arrabbiato del fatto che siano uscite notizie inventate". Lei spera "che questa storia finisca il prima possibile. Sta diventando una cosa troppo grande". "Non è mai stato il mio obiettivo finire sui giornali, sono sempre stata – sottolinea – una persona riservata. Non cerco e non voglio questo tipo di notorietà. Ma soprattutto sono sconvolta che il mio nome sia finito in mezzo a una cosa tanto grave". (ANSA).