Passo in avanti nella rivoluzione delle mense scolastiche a Como. Il Comune di Como con una deliberazione della giunta chiede di integrare i documenti di uno dei due progetti per la realizzazione del punto unico di cottura. Ma mancano ancora dei documenti e i tempi restano da chiarire.
Si attendeva, infatti, l’esito delle procedure degli uffici dei settori Opere pubbliche e Servizi scolastici, che stavano ultimando la relazione per consentire all’esecutivo di Palazzo Cernezzi di selezionare il piano che andrà a gara tra le due proposte arrivate ad ottobre scorso per il nuovo centro che nascerà in via Somigliana.
L’amministrazione ha preferito la proposta presentata dall’operatore Euroristorazione SRL che – si legge nei documenti – “non prevede alcun contributo pubblico in fase di costruzione a fronte di un investimento di oltre 8 milioni di euro” e prevede elementi costruttivi e gestionali più dettagliati e più significativi rispetto all’altra proposta”. Per questi motivi il gruppo di lavoro costituito sollecita l’impresa di terminare l’istruttoria per poter presentare alla giunta tutti gli elementi per valutare l’interesse pubblico e la fattibilità. Mancano, infatti, alcune informazioni e questo non consente di concludere la valutazione preliminare.
Euroristorazione è anche l’attuale fornitore del servizio ristorazione prevista fino al 31 luglio. Proprio per non prolungare inutilmente l’istruttoria in vista della scadenza dell’attuale appalto e della programmazione del servizio il Comune si è indirizzato verso uno dei due progetti.
A questo punto si attende la conclusione dell’iter per arrivare a capire se il progetto, una volta definito in tutte le sue parti, potrà andare avanti.
L’obiettivo è di partire nel 2025, alla ripresa delle scuole dopo le vacanze natalizie, con il nuovo sistema, che produrrà un minimo di 5mila pasti al giorno.
Dovrebbe servire i refettori delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, degli asili nido e dei centri diurni disabili della città. L’area interessata, come detto, è quella di via Somigliana, sulla quale nei mesi scorsi la giunta cittadina aveva chiesto di avviare una verifica di fattibilità complessiva in un edificio comunale in un’area di 5mila metri quadrati al momento sottoutilizzata.