(ANSA) – BOLOGNA, 03 MAG – Illustrare l’attività della centrale idroelettrica di Bargi, spiegando il funzionamento dei "gruppi di generazione" 1 e 2. Descrivere i lavori di ammodernamento che sono stati svolti negli scorsi anni e se l’impianto era dotato di tutti gli apparati di sicurezza e protezione in caso di anomalie di funzionamento o guasti. Analizzare tutte le attività di "commissioning", ovvero i test e le prove per studiare il comportamento dell’impianto fino al carico massimo consentito. E analizzare i due sistemi Scada, le "scatole nere", valutando se l’accertamento debba essere considerato irripetibile. Tutto questo per accertare la dinamica dei fatti e ricostruire le cause dell’incidente, al fine di individuare i responsabili. Sono questi i quesiti che la Procura di Bologna, con il procuratore capo Giuseppe Amato e i pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi, ha affidato questo pomeriggio ai quattro consulenti tecnici nominati per far luce sulla strage della centrale idroelettrica di Suviana a Bargi, nel bolognese, lo scorso 9 aprile. Nell’incidente persero la vita 7 persone. Il fascicolo, al momento contro ignoti, ipotizza i reati di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose. I quattro consulenti incaricati sono Carlo Alberto Nucci, professore ordinario di sistemi elettrici per l’energia dell’Università di Bologna; Vincenzo Parenti Castelli, professore emerito e già ordinario di meccanica applicata alle macchine sempre all’Unibo; Enio Paris, anche lui emerito e già docente di idraulica all’Università di Firenze; infine Domenico Pianese, professore di costruzioni idrauliche, marittime e idrologia all’Università Federico II di Napoli. In Procura si è tenuta una riunione di oltre una ora a cui hanno partecipato anche gli avvocati nominati dai familiari di alcune delle vittime (con i loro consulenti), i vertici dei vigili del fuoco e i carabinieri. I consulenti avranno inizialmente 60 giorni di tempo per portare a termine gli accertamenti. (ANSA).