Emorragia di volontari al centro migranti di via Regina. Dopo la decisione – non certo presa a cuor leggero – di lasciare la struttura, comunicata nei giorni scorsi da Mariateresa Carminati (per 4 mesi coordinatrice dei turni per la distribuzione pasti nel campo) altre 80 persone avrebbero manifestato l’intenzione di non continuare il servizio e ulteriori 20 sarebbero al momento in stand by. 100, dunque, tra i cosiddetti “camerieri del sorriso” – su un totale che oscilla tra 150 e 160 – sarebbero in procinto di interrompere la collaborazione.
Il gruppo, eterogeneo, si era costituito questa estate a partire dall’esperienza della mensa di Sant’Eusebio ed è poi cresciuto nei mesi successivi.
“Per me e per chi ha deciso di lasciare è stata una scelta dolorosa, ma a questo punto restare significherebbe contravvenire ai principi del volontariato per come lo intendiamo noi” ha detto oggi Mariateresa Carminati la cui decisione finale è maturata dopo l’ennesima frizione con il personale della Croce Rossa in via Regina. Al centro dello scontro, ci sarebbe il divieto ribadito ai volontari di dare qualsiasi informazione ai migranti in merito ad attività svolte anche all’esterno.
“Per noi fare volontariato vuol dire essere a disposizione a tuttotondo e non soltanto in un frangente limitato e sotto regole ferree – ha aggiunto Carminati – cioè non possiamo continuare a preparare vassoi e scodellare riso senza poter interagire con gli ospiti, senza poter dare loro delle risposte se ci fanno delle domande”. “Quando poi chiediamo spiegazioni – chiarisce ancora – non possono limitarsi a dirci ‘Questo è un campo governativo’ senza fornirci ulteriori motivazioni”.
In sostanza da quanto emerge chi è stato accreditato per un servizio non può fare altro.
“Abbiamo iniziato questa esperienza credendoci e avremmo voluto continuare, c’è chi ancora lo farà e il servizio proseguirà, ma ritengo che non possiamo essere meri esecutori – ribadisce infine Carminati – la base della nostra azione è l’accoglienza solidale e a tuttotondo”. Probabilmente chi ha deciso di lasciare il campo continuerà a dare una mano portando avanti altri progetti rivolti in particolare a chi sta fuori dalla struttura governativa.