(ANSA) – PALERMO, 29 APR – "Il restauro del casolare in cui è stato ucciso Peppino Impastato, che ha coinvolto la Regione, attraverso la Sovrintendenza ai beni culturali, è linea con il nostro impegno contro la mafia. Noi siamo contro la criminalità organizzata senza se e senza ma". Lo ha detto il presidente della Regione Renato Schifani partecipando all’inaugurazione del casolare in cui il 9 maggio del 1978 venne assassinato il militante di democrazia proletaria Peppino Impastato. "Dopo le stragi del 92 – ha aggiunto il governatore – la popolazione ha reagito e da Palermo è partito un movimento civile di riscatto contro la mafia. La Sicilia ha pagato un prezzo altissimo ma dal sangue delle vittime è nata una rivoluzione culturale che ha coinvolto tutta la società". Schifani ha ribadito l’importanza dell’educazione alla legalità nelle scuole. All’inaugurazione hanno partecipato diversi studenti. "L’impegno della Regione è a tutto campo. Noi vigileremo anche sui comuni e sull’azione delle amministrazioni", ha spiegato "Utilizzeremo il casolare come luogo di mostre fotografiche, ci organizzeremo dibattiti e concerti. Faremo rivivere qui la memoria di Peppino" ha detto, al termine della cerimonia di inaugurazione del casolare, il fratello di Peppino Impastato, Giovanni, che con la sua associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ha chiesto l’assegnazione dell’immobile in comodato d’uso alla Regione. "Qui i compagni di Peppino trovarono le tracce del suo brutale assassinio – ha spiegato – Allora eravamo completamente soli. E fummo noi a recuperare i resti di mio fratello sparsi nella zona dopo che il suo corpo fu fatto esplodere". Impastato da anni porta avanti una opera di educazione alla legalità nelle scuole parlando dell’antimafia e dell’impegno del fratello. (ANSA).