(ANSA) – BOLOGNA, 28 APR – Dei giorni di maggio di un anno fa "ricordo soprattutto gli sguardi delle persone, ricordo la tenerezza. Tra gli sfollati al palazzetto di Lugo ricordo una persona anziana, con l’Alzheimer, che faceva molta fatica, ma ci guardava con tenerezza come se fossimo tutti suoi nipoti, suoi amici". Letizia Galletti, 20 anni a luglio, nominata alfiere della Repubblica dal presidente Mattarella insieme ad altri 28 giovani, sta ancora realizzando il senso del riconoscimento che riceverà al Quirinale. Durante i giorni dell’alluvione in Romagna ha partecipato nel suo paese, Lugo (Ravenna) all’azione di conforto e assistenza a chi è stato maggiormente colpito dalle esondazioni dei fiumi, a chi era rimasto senza casa e insieme ad altri giovani ha fatto compagnia agli anziani e ai bambini rimasti, contribuendo a creare un clima familiare e solidale, organizzando i turni e gestendo i luoghi. "Quando me lo hanno detto – racconta all’ANSA – la prima cosa che ho pensato è stata: ‘ma perché io?’. Ci sono persone che hanno fatto molto più di me. Io sono stata in un centro di accoglienza, non ho spalato il fango nelle strade o nelle case. Penso di non meritarmelo, ma lo accolgo con piacere e gratitudine, lo prendo come un riconoscimento per tutte le persone che sono venute ad aiutare. Eravamo in tanti e credo sia quindi uno sguardo e un’attenzione a quello che è successo". Sono stati giorni "in cui ho vissuto con forza l’amicizia, ci si è sentiti molto uniti di fronte alla catastrofe e nella tragicità del momento ci siamo scoperti veri di fronte alle difficoltà e alle debolezze". Poi il ritorno alla vita, con la maturità dopo la riapertura delle scuole (solo una prova orale per i territori alluvionati) e adesso l’università con Psicologia. (ANSA).