(ANSA) – SANTIAGO DEL CILE, 25 APR – La terza riunione della Conferenza delle Parti (COP 3) riguardante l’Accordo di Escazù promosso dalla Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), si è conclusa a Santiago del Cile con un "rafforzato impegno a riconoscere, proteggere e promuovere tutti i diritti dei difensori dei diritti umani in materia ambientale". Gli Stati, riferisce un comunicato della Cepal, "hanno approvato il Piano d’azione sui difensori dei diritti umani in materia ambientale, una ‘road map’ senza precedenti che cerca di lanciare una serie di assi prioritari e azioni strategiche per procedere verso l’attuazione piena ed efficace dell’articolo 9 sui difensori dei diritti umani in materia ambientale". Questa edizione della COP 3 dell’Accordo di Escazú ha riunito più di 700 persone, tra cui delegazioni di 15 Stati e nove Paesi osservatori, responsabili delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali. Intervenendo nei lavori Carlos de Miguel, responsabile della divisione Sviluppo sostenibile della Cepal, ha avvertito che nella regione ci sono ancora 183 milioni di persone che vivono in povertà. "L’America Latina deve cambiare il proprio modello di sviluppo per crescere senza incidere sull’ambiente. Dobbiamo investire di più e meglio e generare posti di lavoro di qualità affinché il benessere raggiunga tutti". La 4/a riunione della Conferenza delle Parti dell’Accordo di Escazú si terrà dal 22 al 24 aprile 2026 a Santiago del Cile. (ANSA).