La parte più importante del comunicato diffuso dal segretario provinciale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, è paradossalmente quello che manca. Perché nelle poche righe diplomatiche, una parola è la vera, grande assente: “Primarie”. Non vengono in alcun modo citate, sfiorate, annunciate o ritirate. Segno ormai ufficiale che la competizione interna ai possibili candidati sindaco del centrosinistra potrebbe anche non vedere mai la luce. E al massimo, se ne parlerà verso la primavera.
Per il resto, nel docmento inviato oggi alla redazioni, Orsenigo fissa un altro punto. Nel giorno in cui il finanziere comasco Maurizio Traglio ha incontrato il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri, l’unica voce che fa il punto sulla situazione delle candidature a sindaco è il segretario provinciale. Al quale è stata data delega ad essere l’unica voce ufficiale sul tema elezioni.
“Sto concludendo in queste ore una serie di confronti con le figure che sono emerse quali possibili leader di una coalizione di centrosinistra – spiega Orsenigo – Visto che non stiamo giocando, faccio nomi e cognomi dei miei interlocutori in questa fase: Roberta Marzorati, Alessandro Tarpini, Maurizio Traglio, Bruno Magatti, Marcello Iantorno e Gioacchino Favara”. Elenco utile, quest’ultimo: da oggi si sanno con precisione quali sono i nomi ritenuti papabili dal Partito Democratico, compreso quello che a oggi appare il più ribelle, ovvero l’assessore comunale Bruno Magatti, al lavoro per una possibile sua lista. Sarà un caso, ma infatti dell’annunciata lettera pubblica diretta al Pd per stoppare le primarie, finora non si è vista traccia.
“In tutti loro – aggiunge il segretario provinciale del Pd – ho trovato le giuste motivazioni necessarie ad affrontare una simile sfida e ognuno di essi, ciascuno a proprio modo, ha in sé doti capaci interpretare il ruolo di una candidatura valida e competitiva”
Non manca, nella prima presa di posizione ufficiale e condivisa a ogni livello, una nota polemica rivolta al centrodestra e alla scelta di Mario Landriscina come candidato. “C’è chi i candidati li sceglie a tavolino e li impone ai propri iscritti – attacca Orsenigo – e chi, come noi, magari seguendo percorsi più faticosi, preferisce arrivare ad essi soltanto dopo un leale dibattito, aperto a tutte le realtà civiche e partitiche che fanno riferimento all’area del centrosinistra”.