(ANSA) – ROMA, 19 APR – Finita la pandemia torna a crescere il lavoro nel turismo e nella cultura e nell’intrattenimento: nel 2023, secondo un volume del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne le imprese culturali e creative hanno previsto oltre 302mila contratti di lavoro, pari al 5,5% del fabbisogno occupazionale complessivo programmato dalle imprese dei settori industria e servizi con un aumento dell’8,8% sul 2022. Nello stesso periodo le entrate programmate nel turismo a vocazione culturale sono state 445mila (+23,6%). Il comparto della cultura e della creatività nel complesso conta poco meno di 60mila imprese, che impiegano circa 671mila dipendenti. Il sistema del Made in Italy a contenuto culturale rappresenta un segmento di quasi 20mila imprese manifatturiere che occupano oltre 54 mila dipendenti. Le imprese culturali e creative ricercano profili professionali altamente qualificati: il 37,2% delle assunzioni ha riguardato lavoratori laureati, mentre nel complesso dell’economia questa quota è stata pari al 13,9%. Le imprese creative e culturali, inoltre, richiedono ai profili professionali competenze sia trasversali che tecnologiche in misura maggiore rispetto alle imprese del resto dell’economia. Sono molto richieste flessibilità e adattamento (73,6%), capacità di lavorare in gruppo (70,1%) e problem solving (64,9%). Altrettanto importanti sono considerate le competenze digitali (59,6%), le competenze informatiche (34,2%) e quelle relative alle nuove tecnologie come realtà virtuale e intelligenza artificiale (23,7%). Tra le professioni maggiormente ricercate dalle imprese culturali e creative, vi sono i registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi con circa 17mila ingressi, seguiti dagli operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video (15mila), dai tecnici esperti in applicazioni audio, video, gaming sempre nel settore grafico-pubblicitario (12mila) e dagli addetti all’accoglienza e all’informazione nel settore storico museale (9mila). Elevate anche le richieste per tecnici web per i settori audio-visivo e grafico-pubblicitario e per tecnici della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale (6mila entrate per ciascuna categoria professionale). Nel 2023, le imprese culturali e creative dichiarano di avere avuto difficoltà a reperire il 38,7% dei profili professionali ricercati. (ANSA).