(ANSA) – ROMA, 17 APR – Ogni 28 ore un amministratore in Italia riceve una minaccia. Le vittime sono per lo più sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, esponenti di regioni o dipendenti della pubblica amministrazione. Nel 2023 le intimidazioni sono state 315, dato che però fa segnare un calo del 3,5% rispetto al 2022 (326), ben lontano dal picco registrato nel 2018 (574), quindi con un totale sceso quasi della metà (-45%). E’ quanto certifica il Rapporto 2023 di Avviso Pubblico ‘Amministratori Sotto Tiro’ presentato oggi presso la sede della Federazione nazionale della Stampa italiana a Roma. A livello territoriale la ripartizione dei casi per macroaree geografiche vede, rispetto al 2022, un aumento delle intimidazioni al centro-nord (39% del totale nazionale), in particolare nelle regioni del centro (da 30 a 39 casi) e del nord-est (da 35 a 43). Sul podio più alto di questa triste classifica troviamo per la prima volta dal 2016 la Calabria, con 51 casi censiti da Avviso Pubblico (+21% sul 2022); a seguire Campania (39 casi, -20%), Sicilia (35 casi, -30%) e Puglia (32, -33%). Nel centro-nord spunta la Toscana con 20 casi, che insieme alla Sardegna archivia un incremento del 20% rispetto al 2022. Le minacce verbali e le telefonate minatorie risultano essere le tipologie di intimidazione più usate (nel 17% dei casi). (ANSA).