(ANSA) – GENOVA, 16 APR – C’è chi ama i trenini e smania per una rotaia, chi colleziona francobolli da sempre a caccia del Gronchi Rosa. Lui no: Cristian Mazza, classe ’73 nato e cresciuto a Savona, autista per Tpl Linea ha una passione sfrenata per i bus. Non per i modellini, per i bus veri possibilmente d’annata. Il suo hobby è davvero originale: ricerca le carcasse dei vecchi bus di linea, degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, e li restaura donando loro nuova vita. Gli autobus hanno sempre fatto parte della vita di Cristian: abitava in periferia e il mezzo pubblico lo portava verso il cuore della città e lo riportava a casa da mamma e papà. I bus erano una certezza: passavano sotto casa sua, scandendo il tempo delle sue giornate. Una certezza e una presenza costante nella sua vita tanto che ancora bambino non aveva dubbi sul futuro mestiere: "Voglio diventare conducente di autobus" ripeteva sempre, costringendo genitori e parenti a farlo salire su qualche bus di passaggio. Il tempo è passato e Cristian fa l’autista ma, ricorda, allora c’erano "i bus che erano verdi, mastodontici e l’autista guidava a destra, come spesso accadeva per modelli costruiti negli anni ’50 e ancora in circolazione anche nei primi anni ’80. Le porte erano in legno, l’emettitrice di biglietti era enorme e cercavo di riprodurre ogni rumore che sentivo. Sono consapevole di essere stato un ragazzino con una passione fuori dal comune. Ma spesso sono le passioni a scegliere le persone: sono viscerali, scritte nel nostro dna. Non ci si può sottrarre a certe emozioni e non resta che abbracciarle". E lui ha abbracciato il bus. Così ha cominciato, con il passaparola, a cercare vecchie carcasse, pezzi di storia del trasporto pubblico. Ed è nata, tra amici, un’associazione che non poteva che chiamarsi Capolinea. E ora l’autista Cristian custodisce i diversi mezzi restaurati e/o in lavorazione all’interno di un capannone: "Attualmente il più ammirato è l’autobus di Roma degli anni ’60, protagonista di alcuni film e serie TV come "L’amica geniale" e un’altra in produzione per Netflix: si tratta del Fiat 410 Cansa del 1963 dell’Atac di Roma, unico esemplare rimasto – ha detto -. Poi c’è l’autobus gemello che girava a Savona dal 1970, il modello Fiat 409 Menarini appartenuto all’Amtu, poi diventata Acts e il Fiat 421 Al Cameri, in fase di restauro, il più grande autobus della Fiat degli anni ’70, che ha prestato servizio per l’azienda Atm di Torino, l’Om Super Orione Viberti del 1957 dell’Amtu Savona e il Monotral Viberti CV 6 del 1957". Nell’ambito di Tpl Linea e il trasporto pubblico locale savonese, l’obiettivo dell’autista, in sinergia con la stessa azienda, è quello di un progetto specifico per il recupero e la riqualificazione di un autobus storico degli anni ’60, destinato a diventare un mezzo rappresentativo per eventi storici. (ANSA).