Dogane chiuse e comaschi intrappolati in Svizzera: un caso diplomatico finito in Regione Lombardia, che ieri ha approvato una mozione all’unanimità in difesa dei frontalieri.
L’episodio alla base della polemica risale al 5 dicembre, poco più di un mese fa. In seguito a una tentata rapina da parte di due uomini alla Banca Raiffeisen di Monteggio, in Canton Ticino, la Svizzera ha chiuso le dogane costringendo i frontalieri a ore di attesa. La mozione è stata presentata da Luca Marsico (Forza Italia) e sottoscritta dai consiglieri eletti nelle province di Varese e Como. Il documento, approvato all’unanimità dal consiglio regionale, si propone di tutelare i lavoratori frontalieri e invita la giunta regionale a farsi interprete presso lo Stato italiano affinché siano raccolte le istanze dei frontalieri danneggiati dall’accaduto e impossibilitati per ore a rincasare. Nella stessa mozione, si invita lo Stato italiano a chiedere alla Svizzera motivazioni e giustificazioni di questo atto. “La Svizzera – ha ricordato Marsico- fa parte dello spazio Schengen e quindi non è tenuta al controllo sistematico delle frontiere con un altro Stato dell’area Schengen, per cui la decisione unilaterale di chiudere le frontiere non è accettabile ed è quanto mai urgente concordare ora linee di intervento condivise per la gestione di simili episodi”. Dario Bianchi, consigliere della Lega Nord e comasco, ha parlato di “malagestione della situazione e gravi violazioni commesse da parte svizzera “. I contenuti della mozione, presentata dal centrodestra ma approvata all’unanimità, sono stati condivisi anche da Alessandro Alfieri (Partito Democratico).
Beh, ovvio, restare bloccati per ore non è certo piacevole, però ricordiamoci che le rapine in Svizzera, a cavallo della linea di confine, spesse volte sono messe in atto da delinquenti provenienti dall’Italia, tant’è che più volte il Canton Ticino ha chiesto – invano – alla Confederzione la chiusura notturna dei valichi minori; tant’è vero che nella zona del Mendrisiotto, se non ricordo male, è previsto un sorvolo notturno con elicottero proprio per contrastare rapine e furti.
Dopo di che è comprensibile che maggioranza e opposizione regionale si trovino d’accordo nel sollevare il problema.
Molto meno comprensibile dover leggere simili dichiarazioni:
“La Svizzera – ha ricordato Marsico (FI ndr)- fa parte dello spazio Schengen e quindi non è tenuta al controllo sistematico delle frontiere con un altro Stato dell’area Schengen, per cui la decisione unilaterale di chiudere le frontiere non è accettabile ed è quanto mai urgente concordare ora linee di intervento condivise per la gestione di simili episodi”. Dario Bianchi, consigliere della Lega Nord e comasco, ha parlato di “malagestione della situazione e gravi violazioni commesse da parte svizzera “
Dunque, secondo Marsico, la Svizzera non è tenuta al controllo sistematico delle frontiere…
Neanche per cercare di fermare dei rapinatori?
E, sempre secondo lui, queste decisioni vanno concordate.
Ah ah ah, e magari chiedere ai rapinatori di non valicare il confine in attesa dell’ok italiano…
Il Bianchi (Lega Nord) accusa la Svizzera di gravi violazioni e malagestione.
Ah, ma non è la Lega che, nei giorni pari e pure in quelli dispari, stra-parla di sicurezza, di controllo dei confini?
E cercare di bloccare dei rapinatori che cosa sarebbe?
Che sconforto sapere che gente simile sta in regione, lautamente foraggiata, a carico del contribuente e non sa fare altro che produrre riflessioni così risibili.
Sta di fatto che in futuri casi simili si procederà esattamente come si è fatto finora.
Con buona pace di tutti i rappresentanti politici di un paese (chissà quale sarà dei due…) che è inadempiente su tutto e con tutti. In primis i propri cittadini.
Amen.