L’ondata di gelo che si è abbattuta in questi giorni sta facendo sentire i suoi drammatici effetti. E se al centro e sud Italia ci sono stati senzatetto che hanno pagato con la vita questa eccezionale morsa polare e mentre Papa Francesco ha fatto predisporre misure speciali e rinnova l’appello ad aiutare chi è meno fortunato a Como prosegue ininterrottamente il lavoro dei volontari che fanno capo al servizio di accoglienza notturna “Emergenza freddo”. Ogni sera i circa 40 posti a disposizione nel centro Cardinal Ferrari in via Sirtori in città (una trentina per gli uomini e altri 7/8 per le donne) sono occupati.
L’età degli ospiti varia dai 20 ai 60 anni, italiani e stranieri, badanti in cerca di lavoro, molti anche i migranti (quelli che restano fuori dal centro di accoglienza di via Regina e che magari non trovano spazio all’oratorio di Rebbio.
Il progetto, realizzato dalla Rete dei servizi per la grave marginalità (ente capofila è il Comitato Provinciale della Croce Rossa con il fondamentale aiuto della Caritas diocesana), prevede la possibilità di trascorrere gratuitamente la notte al riparo (l’accesso avviene dalle 20 alle 22 mentre l’uscita è prevista – dopo la colazione – tra le 6 e le 7 del mattino).
“In queste giornate non abbiamo visto tante nuove persone rivolgersi alla struttura ma si sta ponendo il problema di chi allunga la permanenza, in particolare per chi è di passaggio” spiegano gli organizzatori.
Di fatto in via Sirtori può recarsi chi è di Como (e in questo caso non ci sono limiti temporali) e chi si trova in città momentaneamente, per queste persone è prevista una permanenza massima di due settimane, tempo necessario per rimettersi poi in viaggio. In questo periodo c’è chi non riesce a spostarsi e ha bisogno di qualche giorno in più. Per questo il centro si sta attrezzando per poter garantire loro notti al caldo.
Sono circa 500 i volontari (appartenenti a una ventina di associazioni della provincia) che ruotano attorno al servizio “Emergenza freddo”. “Ma chi volesse mettere a disposizione il proprio tempo può farlo così come chi volesse può donare coperte” dicono ancora i rappresentanti della Rete.
Lo scorso anno gli spazi di via Sirtori hanno permesso di accogliere circa 165 persone, di cui 143 uomini e 23 donne nei quattro mesi di apertura.