Nadia Arcudi, la maestra elementare 35enne trovata morta a ottobre nei boschi di Rodero, non è stata drogata o stordita.
In base a quanto riporta il Corriere del Ticino, infatti l’esito delle analisi tossicologiche è negativo: nel sangue della vittima non è stata trovata alcuna traccia di sostanze tossiche, stupefacenti o farmaci sedativi. Per l’omicidio, pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere, era stato arrestato il cognato della donna, il 42enne Michele Egli, che aveva poi confessato. L’autopsia sul corpo della maestra è stata consegnata dal medico Giovanni Scola alla Procura di Como. L’esame ha confermato la causa della morte: edema polmonare generato da un soffocamento. Nadia Arcudi è stata uccisa la sera del 14 ottobre, nella camera da letto di una villetta di Stabio, in Svizzera.
Per le indagini sul fronte italiano, ora manca solamente la consegna alla Procura della consulenza chiesta al genetista Carlo Previderè, che sta cercando tracce biologiche terzi sul corpo della vittima.