Nei giorni scorsi la Caritas – che gestisce insieme con la Croce Rossa il centro di accoglienza di via Regina – ha chiesto alla Prefettura un ampliamento degli orari di apertura della struttura, per evitare che i migranti restino per strada di notte.
La Lega Nord di Como, per voce del segretario cittadino Alessandra Locatelli (a sinistra, con Roberto Maroni), si scaglia contro l’apertura notturna.
“Consentire l’apertura notturna – commenta Locatelli – renderà ancora più problematica la convivenza nel quartiere e il rischio di schiamazzi o rumori si prolungherà anche durante le ore della notte. È chiaro che l’emergenza epocale che stiamo vivendo – conclude – non è risolvibile riflettendo solo sull’imminenza degli eventi. È necessario provvedere con nuove strategie e con una linea politica incentrata sui rimpatri”.
Signora Locatelli, su, da brava, ci dica – una tantum – quali sarebbero le “nuove strategie” che dovrebbero essere adottate.
Non vorrei apparire un facile profeta, ma temo che né lei né il suo segretario Salvini abbiate la benché minima idea sul da farsi.
Poi, gridare di continuo al lupo al lupo siam tutti buoni…
Bè, tanto per iniziare si potrebbe smettere di usare la Marina come scafista, visto che ormai li si preleva sulle spiagge libiche.
Poi si potrebbe iniziare a sbattere in galera (e buttare la chiave) i responsabili delle cooperative che gestiscono “l’accoglienza” : ogni volta che si alza il velo su queste realtà, esce un fetore nauseabondo di truffe e collusioni con ambienti non propriamente “legali”.
Basta vedere cosa sta emergendo sulla cooperativa che “gestisce” il campo di Conetta. Tanto per citare l’ultima.
O cosa c’era sul Corrierino di Como di qualche giorno fa : ovvero che i passatori hanno ripreso a fare il loro lavoro per qui euro a cranio. Forse è per quello che i clandestini rimangono in giro di notte. Altro che “accoglienza fredda” come la chiamano quelli di “Como Senza Frontiere”.
Che la Marina vada a prenderli direttamente sulle coste libiche è una frottola.
Frottola di quei media che hanno come referente una ben precisa parte politica.
E se anche, per assurdo, fosse vero, che cosa cambierebbe?
Imbarcarli a poche miglia dalla costa o in acque internazionali, che cosa implicherebbe di sostanzialmente diverso?
Niente, a meno che non si speri che, nel frattempo, un “provvidenziale” naufragio non ce li tolga di torno e dalle “coscienze”.
Quanto ai respnsabili delle cooperative, io direi di non generalizzare, per alcune mele marce, quante sono quelle che agiscono con legalità e umanità?
E poi occorre distinguere fra rifugiati / profughi e migranti economici: il primo gruppo è giustamente protetto dalla Convenzione di Ginevra e quindi – dopo averli identificati e valutati nel loro diritto – devono essere ospitati; i migranti economici devono anch’essi essere identificati e poi respinti nei loro Paesi di origine.
Ma prima TUTTI devono essere identificati, ciò che fino a pochissimo tempo fa l’Italia non faceva in violazione di quanto stabilisce la UE. E non lo faceva neppure durante i governi che vedevano la presenza della Lega (10 anni…). Ma adesso la Lega fa la smemorata. Banda di ipocriti. E aizzatori.