(ANSA) – MILANO, 09 APR – "La risposta giudiziaria a quanto avvenuto qua nove anni fa è stata insoddisfacente e noi stessi ci rendiamo conto che non possiamo intervenire per l’assenza di risorse quando vogliamo aumentare i presidi di sicurezza". Sono le parole usate dal presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia nel corso della commemorazione che si è tenuta nell’aula della seconda sezione penale, dove esattamente nove anni fa l’imprenditore Claudio Giardiello, a processo per bancarotta, uccise a colpi di pistola l’avvocato e testimone Lorenzo Claris Appiani, il coimputato Giorgio Erba e poi, nel suo ufficio, il giudice Ferdinando Ciampi. "La risposta giudiziaria è stata insoddisfacente, a parte la condanna dell’autore materiale della strage, che poteva avere anche più vittime (ci furono due feriti) per come era stata programmata e per le falle nella sicurezza in un luogo che ritenevamo sicuro", ha spiegato ancora Roia in aula gremita, alla presenza dei familiari delle vittime, dei vertici degli uffici giudiziari milanesi e dell’avvocatura. "Quando vogliamo aumentare i presidi in un palazzo frequentato da 6-8 mila persone al giorno – ha aggiunto Roia – ci sentiamo impotenti perché le risorse sono assicurate da un organo terzo, il Ministero della Giustizia, che sta molto distante e questa è la discrasia del sistema. Morire sul lavoro e in un luogo che credevamo sicuro è inaccettabile". Sul fronte della sicurezza sotto processo era finito solo uno dei vigilantes privati che erano all’ingresso quel giorno: assolto in primo grado, condannato in secondo e morto per un malore mentre era in attesa dell’appello bis, dopo la Cassazione. Nel frattempo, la causa civile intentata a Brescia, contro il Ministero, il Comune di Milano e la società privata di vigilanza, dai genitori dell’avvocato, Aldo Claris Appiani e Alberta Brambilla Pisoni, non è ancora arrivata a sentenza, dopo che le udienze sono terminate da oltre un anno. "Tutti noi parenti rimasti siamo superstiti del dolore", ha detto nell’aula dove il figlio venne ucciso, commossa, la madre di Lorenzo Claris Appiani, parlando anche del disegno di legge che sta promuovendo con la sua associazione per le vittime della "incuria" dello Stato. (ANSA).