(ANSA) – MILANO, 08 APR – Sul premierato "la mia previsione è che" tra le posizioni "molto chiare ma inconciliabili" tra maggioranza e opposizione, "se non vincerà una posizione con una maggioranza qualificata alta, toccherà ai cittadini e dunque a ciascun elettore dire chi ha ragione". Così il presidente del Senato Ignazio La Russa durante un evento agli Ibm Studios di Milano organizzato per celebrare il numero 200 della rivista ‘Formiche’, rispondendo a una domanda sulla possibilità che serva un referendum per la riforma del premierato. "Al Senato – ha ricordato La Russa – è già partito l’iter parlamentare per arrivare a cambiare una parte importante della nostra Costituzione, la seconda parte, quella relativa all’elezione del presidente del Consiglio. Nella storia della destra politica italiana di cui faccio parte, abbiamo sempre privilegiato l’ipotesi dell’elezione diretta del capo dello Stato, oppure il semipresidenzialismo che è una via di mezzo". E quindi "perché il centrodestra ha deciso di puntare sull’elezione diretta del presidente del Consiglio che presumibilmente non sarà decisa in Parlamento ma dai cittadini con un referendum? Per il tentativo, credo fallito – ha aggiunto – di trovare una mediazione con altre forze politiche che avevano incentrato la polemica sul ‘volete levare poteri al presidente della Repubblica’. Io non ho titolo per dire chi sbaglia e chi ha ragione. Dico che tutta l’opposizione, o quasi, ha detto chiaro e tondo ‘non vogliamo che sia il popolo a decidere chi sia il presidente, che sia della Repubblica o del Consiglio’". "La richiesta dell’attuale riforma parte dal presupposto che toccherà ai cittadini decidere se è giusto o sbagliato. Il presupposto è che i governi italiani fino a oggi sono stati in qualche modo condizionati dalla scarsa durata e dal fatto di non avere un suffragio popolare certo. Gli ultimi, a maggior ragione, hanno visto presidenti del Consiglio mai scelti dai cittadini – ha concluso -. Vogliamo che siano i cittadini a decidere e a scegliere per cinque anni il presidente del Consiglio. L’opposizione dice ‘no, discutiamo su tutto ma non di questo’". (ANSA).