La vigilia delle prossime elezioni provinciali (in programma domenica ma per cui voteranno solo sindaci e consiglieri comunali, non tutti i cittadini) si anima grazie a un altro appello al boicottaggio e addirittura alla sospensione tout court della consultazione. A rivolgersi direttamente al presidente della Provincia, Maria Rita Livio, al prefetto Bruno Corda e di rimando anche al ministro dell’Interno, Marco Minniti, è il Comitato Como Possibile “Margherita Hack”, la formazione politica guidata da Pippo Civati.
“Il risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso ha stabilito che le province debbano rimanere organi costitutivi dello stato italiano con piena dignità costituzionale – si legge in una nota ufficiale – Sappiamo poi che la Carta europea dell’autonomia locale obbliga le Parti che l’hanno ratificata (come l’Italia) ad applicare le regole fondamentali per garantire l’indipendenza politica, amministrativa e finanziaria degli enti locali e prevede che il principio dell’autonomia locale sia riconosciuto dal diritto nazionale e protetto dalla Costituzione, permettendo agli enti locali di essere eletti con suffragio universale. Alla luce di questo il Comitato Como Possibile “Margherita Hack” ha deciso di boicottare le elezioni di secondo livello dell’8 gennaio per la Provincia di Como come auspicato da Paolo Ceruti, Donatella Selvini e Antonio Terragni (consiglieri comunali a Magreglio, ndr) e come già deciso da Paco-Sel”. Su altro versante politico, peraltro, anche i Cinque Stelle (un consigliere comunale a Como, due a Mariano) hanno annunciato che diserteranno le urne.
“Abbiamo deciso – conclude la nota di Possibile – di supportare l’iniziativa del Comitato “Resegone di Lecco” di Possibile per cui chiediamo al presidente della Provincia di Como Maria Rita Livio, al Ministro dell’Interno Marco Minniti ed al Prefetto di Como Bruno Corda, la sospensione delle elezioni fissate per l’8 gennaio per il rinnovo del consiglio provinciale di Como, ritenendo che sia necessario ripristinare le elezioni a suffragio universale della Provincia. La richiesta, appunto, è che chi di dovere adegui il quadro normativo già diventato anacronistico (Legge Delrio) all’esito referendario e all’art. 5 della Costituzione che recita: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”.
Basta. Non se ne può più di questi cespuglietti che non hanno voti veri da mettere nel piatto della democrazia ma continuano a blaterare per far vedere che esistiono….virtualmente.
Basta non se ne può più di chi è intollerante verso la politica e legittimamente porta avanti le proprie idee.
Che ipocriti!
Dopo avere fatto campagna referendaria non nel merito della riforma, ma contro il governo Renzi, adesso questi insulsi politici – Civati in primis – tirano in ballo la Costituzione!
Smaterializzatevi, per il bene di questo Paese.