(ANSA) – ROMA, 06 APR – "Rispetto all’azione ispettiva voluta dal ministro della Salute sui percorsi di affermazione di genere per adolescenti al centro di eccellenza di Careggi, i risultati che sarebbero emersi sono stati comunicati, prima che alla Regione, a esponenti politici di destra, che li hanno rimbalzati sui giornali per farci campagna elettorale. È una vergogna. Come sono vergognose le parole di Gasparri, parole che confermano come l’intera operazione sia stata innescata per pura propaganda elettorale e per attaccare il modello toscano di diritti. Provano a raccattare voti sulla pelle delle persone, addirittura di adolescenti che vivono situazioni delicatissime e sulle loro famiglie, senza nessun rispetto per loro e per il lavoro delle professioniste e dei professionisti che lavorano a Careggi. È sempre più evidente la volontà del Governo Meloni e dei partiti politici che lo sostengono, di continuare la propria crociata ideologica vergognosa contro la comunità LGBTQIA+, come ormai avviene da mesi, in particolare con l’attacco ai diritti delle famiglie arcobaleno e delle persone trans. È fondamentale che il sistema sanitario nazionale pubblico garantisca percorsi adeguati a questi giovani, che devono essere trattati con il massimo rispetto e la massima professionalità, non certo con la furia dell’ideologia a cui la destra piega sempre queste questioni, alla ricerca di titoli sui giornali e di una sistematica riduzione dei diritti. La Toscana e il suo modello di diritti è nel mirino della destra. Voglio ricordare che siamo stati la prima Regione a dotarci di una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, una legge che quest’anno festeggia 20 anni in un Paese che, invece, non è ancora riuscito ad approvarne una nazionale. Questa è la destra che gridava di gioia quando in Parlamento fu affossato il Ddl Zan. La stessa destra che sta cercando di bloccare la trascrizione all’anagrafe delle figlie e dei figli delle famiglie omogenitoriali e che oggi attacca il centro di Careggi. Non permetteremo tutto questo". Così l’assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione Toscana, Alessandra Nardini. (ANSA).