(ANSA) – MILANO, 06 APR – Alla macchina incollatrice era "stato rimosso l’inserto di plexiglass" necessario per "impedire che il lavoratore accidentalmente" rimanesse impigliato con le mani o con gli indumenti. La fustellatrice a bandiera era priva del "dispositivo di arresto di emergenza" mentre a quella tingi bordo era stato tolto "il bicchiere di sicurezza" e a quella da cucire il "carter" in genere installato per proteggere le dita. Sono queste alcune delle "protezioni di sicurezza" eliminate "al fine di aumentare la velocità di produzione del macchinario a discapito dell’incolumità dell’operatore" emersa dagli accertamenti dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, coordinati dai pm Paolo Storari e Luisa Baima Bollone, sugli opifici abusivi con manodopera in nero e sfruttata e titolari cinesi e che hanno portato all’amministrazione giudiziaria della Giorgio Armani Operations Spa. La decisione di affiancare un commissario agli organi amministrativi della società è "a favore e a tutela dell’attività imprenditoriale" della maison tra le più note a livello internazionale. (ANSA).