(ANSA) – LONDRA, 03 APR – La scrittrice britannica JK Rowling, popolare nel mondo come autrice della saga di Harry Potter e paladina femminista della difesa di una linea distintiva biologica fra donne e uomini, non sarà indagata dalla polizia per i suoi messaggi polemici contro la stretta legislativa locale approvata in Scozia in materia di "istigazione all’odio" verso i trans. Lo ha annunciato la stessa Police of Scotland in una nota, precisando di aver condotto una verifica sulla base delle segnalazioni di attivisti vari, ma di aver concluso che le sue espressioni non hanno rilevanza penale neppure alla luce dell’ultimo giro di vite normativo. Nei messaggi diffusi nei giorni scorsi attraverso il proprio profilo X, l’autrice – inglese di nascita, scozzese di residenza – aveva denunciato la nuova legge come una minaccia alla libertà di espressione. Sfidando le autorità ad arrestarla dopo essere tornata a indicare nero su bianco come "uomini", biologicamente parlando, una decina di persone transgender protagoniste di casi di cronaca recenti nel Regno Unito: persone (quali ad esempio uno stupratore condannato dichiaratosi trans solo dopo l’arresto) bollate dalla madre letteraria di Harry Potter come "misogine", nonché opportunistiche" nella loro transizione sessuale. Sulla carta la riforma scozzese – criticata anche dal governo centrale britannico Tory di Rishi Sunak, che ha a disposizione la strada del veto costituzionale per bloccarla – prevede aumenti di pena fino a 7 anni di reclusione per atti riconosciuti come istigazione ai danni delle minoranze sessuali. E cita esplicitamente il "reato" di disconoscimento dell’identità transgender. La decisione della polizia di non perseguire Rowling è stata definita "molto deludente" da Katie Nevees, donna trans nominata delegata britannica all’Onu sulle questioni femminili, che tempo fa la scrittrice aveva additato come "un uomo eterosessuale trasformatosi in donna lesbica a 48 anni". "JK Rowling fa del bullismo e questa nuova legge dovrebbe servire proprio a punire i bulli", ha sostenuto Nevees, asserendo d’essere stata bersaglio del suo "incitamento all’odio" in passato e di aver "ricevuto per questo migliaia di messaggi" ostili. (ANSA).