Nel giorno in cui anche il governo Gentiloni annuncia una prossima, dura stretta sul tema degli immigrati irregolari, con maggiori controlli e ampliamento dei Centri di identificazione ed espulsione (Cie), a Como la Lega Nord e Fratelli d’Italia sono nuovamente scesi in piazza per protestare contro la situazione del campo migranti di via Regina. Nel mirino, in particolare, la proroga concessa dalla Prefettura all’apertura della struttura fino ad almeno metà 2017, mentre i cancelli spalancati a settembre si sarebbero dovuti chiudere definitivamente proprio oggi.
Una cinquantina circa i militanti complessivi, con la presenza anche del deputato leghista Nicola Molteni, e un discreto schieramento di forze dell’ordine tra viale Roosevelt e via Grandi pur senza alcuna tensione.
Univoco il messaggio lanciato dai due segretari cittadini di Lega e Fratelli d’Italia, rispettivamente Alessandra Locatelli e Massimo Mascetti: “Quel centro va chiuso, perché ha reso un quartiere più pericoloso di prima e perché dopo la beffa della proroga rischia di restare aperto in eterno a danno della città”.
Sul piano politico con prospettiva alle prossime elezioni comunali, dopo la recente presentazione unitaria del centrodestra di Mario Landriscina come candidato sindaco, oggi soltanto due dei tre partiti principali ha aderito alla manifestazione. E l’assenza di Forza Italia si è notata, anche se gli alleati hanno usato parole diplomatiche per commentare il fatto, sottolineando come non vi fossero inviti ufficiali e concordati a partecipare e ribadendo comunque l’unità sul candidato sindaco e verso la prossima campagna elettorale”.