(ANSA) – CAGLIARI, 02 APR – Mattinata nella sede della Regione in viale Trento, dopo la pausa pasquale, per la presidente Alessandra Todde che si sta organizzando per essere operativa immediatamente dopo l’insediamento previsto per martedì prossimo in Consiglio regionale. Una settimana in cui dovrà fare sintesi sulla nascente giunta e, come lei stessa ha dichiarato nei giorni scorsi, dovrà mettere al posto giusto i pezzi di un puzzle ordinato in base a competenze, rappresentanza politica, genere e territorialità. L’attesa al momento è per il Pd, che deve trovare la quadra delle correnti interne e fornire definitivamente i nomi scelti alla presidente. L’accordo è stato raggiunto la scorsa settimana sui criteri, ma ora Todde non vorrebbe concedere più molto tempo e, anzi, avrebbe lanciato l’ultimatum ai dem. Il partito guidato da Piero Comandini punterebbe a quattro assessorati (Bilancio e programmazione, Affari generali, Ambiente e Urbanistica ed Enti locali) più la presidenza del Consiglio e la vice presidenza della giunta all’assessore alla Programmazione (ormai quasi certo Giuseppe Meloni). Nella trattativa potrebbe rinunciare a una casella nell’esecutivo, ma non al ruolo di vice. Todde non sarebbe d’accordo, da quanto filtra, ma non sarebbe un problema di attribuzione della carica al Pd: non vorrebbe accorpare all’assessorato del Bilancio, come è stato di prassi nelle ultime giunte, anche la vice presidenza. L’altro nodo resta la sanità. Da quanto si apprende da fonti romane a Campo Marzio, i vertici del M5s, con lo stesso Giuseppe Conte, vorrebbero prendersi in carico il fardello per segnare il cambiamento e dare il passo su uno dei temi più urgenti e caldi dell’Isola, ma sono consapevoli che serve un nome di spessore, che metta insieme competenze tecniche e politiche. Più certe sembrano essere le caselle che spettano agli altri: Antonio Piu (Avs) ai Lavori pubblici, Franco Cuccureddu o Carla Medau (Orizzonte Comune) al Turismo, Giovanni Dore (lista ‘Uniti per Todde’) verso i Trasporti. Dubbio sui Progressisti tra Industria e Agricoltura, come per l’Istruzione e il Lavoro, che dovrebbe restare al M5s. (ANSA).