(ANSA) – ROMA, 01 APR – Tramite un innesco rudimentale piazzato sulla porta dell’ingresso, sconosciuti hanno cercato di dare alle fiamme la scorsa notte la sede reatina di Fratelli d’Italia che ospita anche la segreteria parlamentare del deputato questore, Paolo Trancassini. Allertati dal fumo e dall’odore, alcuni vicini hanno contattato i vigili del fuoco ed i carabinieri. L’innesco, come spiegano alcuni esponenti di FdI, non ha prodotto gravi danni, solo molto fumo e la bruciatura delle guarnizioni e del rivestimento del portone blindato. Il principio di incendio è stato domato dai pompieri. "Proseguono dopo la scritta infamante sulla targa della sede, gli atti intimidatori in pieno stile ‘anni ’70’ nei confronti del nostro partito", afferma il coordinatore provinciale di FdI, Matteo Carrozzoni. "Ringraziando il capogruppo alla Camera dei Deputati Tommaso Foti per la solidarietà al nostro coordinamento e al deputato Paolo Trancassini, che in quella sede vede ospitata la sua segreteria parlamentare, stigmatizziamo con fermezza il gesto infame e il tentativo, da parte di chi rifiuta il confronto democratico, di ricondurci a un clima di odio e violenza che nessuno vuole disseppellire", sottolinea Carrozzoni. "Proseguiremo a lavorare con determinazione e a testa alta, senza lasciarci intimidire da simili gesti ignobili", afferma Trancassini. Esprime "ferma condanna per il vile atto intimidatorio" anche il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. "A nome mio personale e della Giunta Regionale alla comunità del partito reatino e all’amico Paolo Trancassini giungano la massima vicinanza e solidarietà", conclude Rocca. "Piena solidarietà a Paolo Trancassini e a tutta la comunità di Fratelli d’Italia di Rieti per l’atto intimidatorio che ha colpito la loro sede e che conferma l’acuirsi di un clima pericoloso più volte denunciato", afferma anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Solidarietà e vicinanza anche da numerosi parlamentari di Fratelli d’Italia. (ANSA).