(ANSA) – TRIESTE, 31 MAR – "Never stop learning" ripeteva Fulvio Camerini (1925-2019), fondatore della Cardiologia di Trieste che diresse dagli anni ’60 al 1996. E’ in ossequio a questo assunto, oltre a un valore didattico e all’importanza di non dimenticare, che la Edizioni Università Trieste (UET) ha pubblicato "Radiologia cardiovascolare: 70 anni di immagini, dall’Archivio Camerini ai giorni nostri", praticamente la storia della diagnostica per immagini in Cardiologia dagli anni ’50 ad oggi. Il libro (open-access al link URI https:// www.openstarts.units.it/handle/10077/35733) è curato da Gianfranco Sinagra, Marco Masè e Maddalena Rossi del Dip. Cardiotoracovascolare, ASUGI e Università di Trieste. "Pur essendo entrate nell’uso comune numerose e più ‘raffinate’ metodiche di diagnostica per immagini, la radiografia del torace, grazie a facile accessibilità, immediatezza dei risultati e ridotta esposizione a radiazioni ionizzanti, rimane uno degli esami maggiormente eseguiti", scrive nella Premessa Sinagra, Dir. Dip. Cardiotoracovascolare e docente di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare all’Università di Trieste. Sinagra ripercorre il periodo dalla scoperta della radiazione elettromagnetica da parte del premio Nobel per la fisica Wilhelm Röntgen, alla prima radiografia eseguita dal Maggiore John HallEdwards a Birmingham, alle unità mobili radiologiche sostenute da Marie Curie nel primo conflitto mondiale per assistere i soldati feriti, fino ad oggi. "La radiologia ha visto fiorire numerose tecniche divenendo un indispensabile ausilio diagnostico". Nella seconda parte sono analizzati casi clinici attraverso la tecnica imaging multimodale avanzato. Le immagini furono raccolte e selezionate da Camerini, diventando materiale di studio per la gestione dei malati, in occasione di lezioni o di concorsi. Camerini dopo esperienze al National Heart Hospital e Hammersmith Hospital di Londra e al Karolinska Hospital di Stoccolma e Uppsala fondò nel 1964 a Trieste il servizio di Fisiopatologia Cardiovascolare dirigendolo con apertura al dialogo e al confronto multidisciplinare e internazionale e secondo i principi del merito e dell’attenzione ai giovani. Ebbe importanti ruoli nella Società Europea di Cardiologia. Con Arturo Falaschi estese la ricerca genetica e molecolare alle malattie cardiovascolari, studi sviluppati poi all’Università di Denver (Usa). Senatore, si ricorda il suo intervento a difesa della medicina basata sulle prove di efficacia in epoca di controversie sul "metodo Di Bella". (ANSA).