Lavoratori della grande distribuzione in sciopero questa mattina davanti al Bennet di Montano Lucino. Al centro della protesta, il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, fermo dal dicembre del 2019, e i salari troppo bassi.
“La risposta dei lavoratori dei grandi supermercati a questa mobilitazione è il segnale che non hanno più intenzione di farsi prendere in giro – dichiara Giuseppe D’Aquaro della Fisascat Cisl – In queste settimane sono stati rinnovati tre contratti su quattro. Tutti tranne quello dei lavoratori di Federdistribuzione. Chiediamo che si dia nuovamente potere di spesa ai lavoratori e che lo si faccia con la dignità di un contratto collettivo nazionale rinnovato e non con una mancetta come è stato fatto in questi giorni, quando, dopo la proclamazione dello sciopero, sono stati alzati gli stipendi di 70 euro senza accordi sindacali”.
Le aziende avrebbero chiesto ai lavoratori “una flessibilità oraria che non vogliamo concedere – spiega D’Aquaro – e una revisione dei livelli di inquadramento contrattuale. Oltre all’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali”.
Lo schema negoziale che propone Federdistribuzione, come spiegano i sindacati in una nota congiunta, “mortifica il rinnovo del contratto nazionale in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale e un peggioramento della parte normativa che prevede la precarizzazione dei lavoratori e l’umiliazione della loro professionalità attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento”.
L’auspicio dei sindacati è di arrivare a un rinnovo del contratto in tempi brevi. “Se non fosse così – conclude D’Aquaro – i lavoratori sono disposti a continuare la protesta”.