E se il jolly del centrosinistra per le prossime elezioni fosse una donna, di professione medico-pediatra, già con esperienza amministrativa e senza tessera di partito? Non è difficile scorgere in questo generico identikit un profilo già piuttosto ben definito: quello di Roberta Marzorati.
Sarebbe lei, infatti, uno dei nomi più caldi delle ultime ore sul fronte dei possibili partecipanti alla elezioni primarie volute essenzialmente dal Partito Democratico per scegliere tramite sfida interna il candidato sindaco.
Il nome della pediatra, in consiglio comunale già dal 2007 al 2012 e poi subentrata a metà di questo mandato al collega della Lista civica per Como Mario Molteni, sarebbe già stato fatto in più di una riunione del Pd, sebbene ancora in termini informali. E lei stessa, contattata direttamente, non smentisce l’ipotesi di avanzare la candidatura per le primarie: “Per ora – sono le sue uniche e sibiline parole in merito – nessuno mi ha chiesto ufficialmente di partecipare. Per il resto vedremo”.
Insomma, non un sì ma ancora più non un no. Anzi, il contrario: la sensazione è che una sfida come quella di misurarsi con altri esponenti di centrosinstra per la candidatura a sindaco, sia un pensiero tutt’altro che proibito nella testa di Roberta Marzorati, professione permettndo.
Però – e qui è già qualche big del Pd che parla in via ufficiosa – per limitare il problema basterebbe concordare assieme a Marzorati una squadra di peso per la futura giunta. Per il resto: molti, anche dentro il Partito Democratico, puntano sui benefici pressoché sicuri che comporterebbe una candidatura alle primarie della pediatra: prima di tutto sul fronte dell’empatia e della comunicativa verso la città, vera bestia nera della giunta uscente. E poi, vista la professione, sarebbe quasi un’anti Landriscina perfetta.
Che alla fine Marzorati diventi davvero la principale sfidante di Marcello Iantorno e Gioacchino Favara, non è ancora possibile dirlo. Che non si possano ancora scartare del tutto le candidature senza primarie di Bruno Magatti e Mauro Frangi, è altrettanto certo. Che però, a oggi la pediatra appaia come l’unica vera pedina del centrosinistra capace di scardinare meccanismi e logiche rigide e strettamente di partito, questa è una certezza.