(ANSA) – PALERMO, 25 MAR – "Luca ha perso il sorriso, ogni volta che lo vado a trovare lo vedo ingrassato, con lo sguardo perso nel vuoto e l’unica cosa che lo tiene in vita sono le nostre telefonate". Lo dice all’ANSA, Pietro Cammalleri, il fratello di Luca, amico di Filippo Mosca, anche lui in carcere a Porta Alba, a Costanza, in Romania da quasi 11 mesi insieme a un’altra ragazza italiana. "Luca è sempre stato un ragazzo solare – aggiunge il fratello – un ragazzo che ha girato l’Europa, ha compiuto 30 anni a giugno chiuso in cella. Al telefono mi ripete che è stanco, che sta male e noi soffriamo con lui per questa situazione assurda. Si rende conto che non ci sono speranze di tornare a casa, l’unica cosa che desideriamo per Luca e per i ragazzi". Pietro Cammalleri lavorava come informatore medico-scientifico a Cremona, ma appena è scoppiato il caso del fratello ha chiesto alla sua azienda di essere trasferito a Caltanissetta per stare vicino alla madre. "Non fa nulla tutto il giorno – spiega Pietro – l’unico svago è la tv che ovviamente è in romeno, in quel carcere non si fa alcuna attività culturale, sportiva, lavorativa. Questa è violenza psicologica, è una vita terribile. Noi soffriamo insieme con Luca", conclude. (ANSA).