(ANSA) – ROMA, 22 MAR – "Siamo qui perché pensiamo sia assurdo che queste siano le priorità della ministra Anna Maria Bernini e della Crui. Le priorità per loro sono cercare il modo più efficace per zittire e tenere buoni gli studenti quando abbiamo denunciato per mesi un sistema universitario marcio, che vive di molestie e ricatti sessuali alle studentesse e alle ricercatrici, che vive di diritto allo studio che manca sempre di più, di aule che crollano, di studentati pubblici che mancano e poi le complicità importanti con le industrie della guerra". A dirlo è Filippo Gilardi di Cambiare Rotta alla conferenza stampa organizzata davanti alla Crui dal collettivo studentesco, a Roma, il giorno dopo l’incontro tra la ministra dell’Università e della Ricerca Bernini e i rettori e le rettrici d’Italia. "Quando c’è da occuparsi di come reprimere gli studenti e tenerli zitti e buoni vediamo che immediatamente ci si organizza per mobilitare tutti i rettori d’Italia e la ministra stessa", aggiunge. Gli studenti sottolineano che li hanno chiamato "intolleranti", ma si chiedono "chi sono?". "Sono quelli che non vogliono fare intervenire gli studenti all’interno dei pochi spazi di quelli che dovrebbero essere organi democratici o siamo noi che cerchiamo di portare avanti le istanze degli universitari?", chiede ancora Gilardi parlando del fatto che non abbiano ricevuto "risposte da parte della rettrice della Sapienza Antonella Polimeni dopo che è stata rifiutata la richiesta di poter intervenire al senato accademico". Gli studenti di Cambiare Rotta chiedono un sistema di università pubblico che prenda in considerazione le "vere necessità" degli studenti e che questi vengano "ascoltati dai rettori e dalle rettrici".Alla conferenza davanti alla Crui erano presenti anche studentesse di Pisa e Napoli. Camilla Diurno si era incatenata davanti alla prefettura dopo i fatti di Pisa, "per rimettere al centro quella che è ed è stata la questione palestinese. Volevamo rimettere al centro studenti, chi nelle piazze c’è. Il prefetto aveva ascoltato solo Cgil Cisl e Uil che non c’erano. Non ci rappresentano i sindacati che fino a poche settimane prima non volevano le bandiere della Palestina alle manifestazioni", fa sapere. Per Marta Di Giacomo, che viene da Napoli, "gli studenti di questo Paese non sono criminali e violenti ma intolleranti verso la violenza del genocidio in Palestina". "Siamo in piazza – aggiunge – per dire che noi studenti siamo tutti la stessa cosa. Non ci sono buoni e cattivi, gli unici cattivi sono al governo, sono quelli che continuano a mandare finanziamenti, armi e solidarietà a Israele". La conferenza di Cambiare Rotta davanti alla sede della Crui si è conclusa con i cori "Free free Palestine" e "Fuori Israele dall’università", senza alcuna tensione. (ANSA).