(ANSA) – GENOVA, 20 MAR – Udienze fissate fino a luglio 2025 e un eventuale supplemento di perizia. Sono gli aggiornamenti emersi nel corso del processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). Il collegio, presieduto dal giudice Paolo Lepri, ha aggiornato il calendario che a oggi era fermo a luglio di quest’anno. In questa fase sono quasi finiti i testimoni delle difese dei 58 imputati e dopo Pasqua inizieranno a parlare i consulenti e i periti che illustreranno le cause del crollo. Per la procura e gli esperti, nominati dal gip in fase di indagini preliminari, a cedere sarebbe stato uno strallo (il tirante) dopo anni di incuria e mancati interventi nonostante gli allarmi. Per i tecnici degli imputati ci sarebbero, invece, due cause differenti: il vizio occulto per un difetto di costruzione durante i lavori degli anni ’60, oppure il crollo dell’impalcato dovuto al carroponte che avrebbe tranciato i cavi di sostegno. Gli operai stavano installando il carroponte, che serviva a ispezionare l’impalcato, proprio nei giorni precedenti al crollo fino alla sera prima della tragedia. Nelle scorse settimane alcuni difensori avevano citato come testimone il titolare della Weiko, la ditta che stava installando la struttura. L’uomo ha spiegato che gli operai "non avevano tagliato i cavi del ponte perché prima di fare carotaggi e fori è stata usata una apparecchiatura che rileva la presenza dell’acciaio". Le due ipotesi erano già state scartate dai periti. Alla luce delle consulenze di parte non è escluso che il collegio possa chiedere un supplemento di perizia. E questo spiegherebbe anche il perché di una calendarizzazione così in avanti. La fase istruttoria dovrebbe finire entro l’estate. In autunno dovrebbe iniziare la requisitoria della procura, che durerà settimane, e poi sarà la volta delle arringhe delle parti civili, infine dei difensori e, ovviamente, ci potrebbero essere le repliche dei pubblici ministeri. La sentenza dunque potrebbe arrivare nell’estate del 2025. (ANSA).