(ANSA) – NAPOLI, 20 MAR – "Venti anni di carcere sono anche pochi per come è stato ucciso barbaramente il mio Giogiò". Il giorno dopo la sentenza che ha condannato a venti anni di reclusione l’assassino del giovane musicista partenopeo Giovanbattista Cutolo, il massimo della pena per un minorenne con il rito abbreviato, la rabbia della madre resta notevole. Intervenuta a "Diario del Giorno", la rubrica in onda su Rete4, Daniela Di Maggio ha criticato chi, in nome del garantismo, considera sufficiente la condanna inflitta. "Il killer di mio figlio – ha sottolineato la donna – pur stando in carcere è venuto in tribunale vestito di tutto punto e coi capelli fatti, pur essendo un killer e stando in carcere sta ‘bello ciotto ciotto’ (è in carne, ndr) a fare il pizzaiolo, mentre mio figlio non c’è più. Basta con questo finto buonismo – l’appello della donna – finiamola di fare i garantisti. Il killer di mio figlio è un assassino e non vedo perché la sua vita debba essere migliore. In questo Paese – il pensiero della donna – in nome del politicamente corretto proteggiamo gli extracomunitari, ma mio figlio chi lo protegge ora che non ha più una vita? Cosi come non si discriminano le lesbiche dagli etero non si deve discriminare mio figlio. Dico no alle solite fuffe, mio figlio è morto. E dico no a una certa visione garantista che vuole riabilitare l’assassino di mio figlio". "Chi ha ucciso mio figlio è un assassino scafato – le conclusioni della donna – un pregiudicato che in tribunale non ha mostrato alcuna ombra di pentimento, presentandosi in maniera spocchiosa, senza chiedere perdono, senza inginocchiarsi, ma continuando ad essere una macchina di carne mossa da una mentalità camorristica. Ora è giusto che sconti la sua pena". (ANSA).