(ANSA) – BOLZANO, 20 MAR – Nell’ultimo anno 12 persone hanno contattato il Centro di ascolto per la tutela contro gli abusi della Diocesi di Bolzano e Bressanone. E’ il bilancio dell’ultima riunione dell’equipe di esperti impegnata nella prevenzione degli abusi in ambito ecclesiale, presenti il vescovo Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier. E’ stata confermata la linea della trasparenza e dell’attenzione prioritaria ai bisogni delle vittime di abusi, informa la Diocesi. Nello specifico, la responsabile Maria Sparber ha riferito che in quattro casi si è trattato di violenza sessuale e in due casi di violenza sessuale grave. I casi risalgono a molto tempo fa. Tre persone hanno espresso dei sospetti, che sono stati indagati dai responsabili del servizio. Due persone hanno chiesto informazioni e consulenza, una richiesta è arrivata dall’estero e riguardava l’ambito non ecclesiale. L’equipe di esperti è composta da sette membri provenienti dall’ambito ecclesiale e da sette persone esterne alla Chiesa. I suoi compiti comprendono la sensibilizzazione, la formazione e la consulenza nel campo della prevenzione degli abusi dentro la Chiesa. Nella riunione nel Centro pastorale a Bolzano il responsabile del servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, Gottfried Ugolini, ha presentato al gruppo di esperti la relazione annuale 2023, incentrata sulla preparazione del progetto "Il coraggio di guardare", sulle attività di informazione, sensibilizzazione e formazione sul tema dell’abuso e della tutela dei minori nelle parrocchie, nelle scuole, nelle istituzioni, tra cui lo Studio teologico accademico e il Seminario. Ugolini ha ricordato inoltre i contatti con la Garante provinciale per l’infanzia e l’adolescenza, con la Rete per la prevenzione della violenza, oltre alla partecipazione a diversi incontri e corsi di aggiornamento in Italia e all’estero. In collaborazione con le due Procure della Repubblica, sono state elaborate linee guida su come procedere in casi recenti o passati di abusi nella Chiesa. Nell’incontro il comitato di esperti ha confermato il mantenimento della linea "victims first", ossia le vittime di abuso prima di tutto, con la priorità data ai loro bisogni. (ANSA).