(ANSA) – FIRENZE, 19 MAR – La Guardia di finanza di Prato, coordinata dalla Procura europea – ufficio di Bologna, ha sequestrato 2,2 milioni di metri di tessuto nell’ambito di un’indagine sul contrabbando di tessuti all’interno del distretto industriale pratese. Il valore stimato della merce sequestrata è di 3 milioni di euro. L’indagine è nata da una "mirata attività di analisi nei confronti di una impresa", una srl a gestione cinese, "peraltro già segnalata" dai Vigili del fuoco, si spiega in una nota "per alcune irregolarità emerse a seguito di un intervento finalizzato alla verifica dei requisiti di sicurezza antincendio", risultata "formalmente destinataria di spedizioni di materia prima di origine extra-Ue detenuta nell’immobile" . Secondo quanto spiegato dalle Fiamme gialle l’illecito approvvigionamento dei rotoli di tessuti è avvenuto attraverso l’emissione di false fatture da parte di aziende tedesche, ungheresi, francesi e slovacche, indicate anche nei documenti di trasporto quali fornitrici, "che, oltre a operare in settori economici totalmente differenti, non avevano posto in essere alcuna effettiva transazione commerciale": le merci giungevano direttamente a Prato ed erano stoccate nel capannone della ditta per poi essere smistate per la lavorazione. Le false fatture di acquisto apparentemente emesse da fornitori comunitari consentivano però "di importare la merce eludendo il pagamento dei diritti di confine, tra cui l’Iva all’importazione e, successivamente, anche quella sulle cessioni nazionali poiché, in assenza di controlli su strada dei documenti di trasporto, la merce poteva essere immessa nel mercato in nero attraverso cessioni a terzi in evasione d’imposta". In sostanza, la srl al centro degli accertamenti avrebbe svolto la funzione di "centro di stoccaggio" dei tessuti importati illegalmente. Le indagini permettevano inoltre "di raccogliere elementi anche sul reale gestore dell’attività", segnalato all’autorità giudiziaria. All’esito delle investigazioni, la Procura europea ha emesso un decreto di sequestro preventivo oltre che dei rotoli di tessuti anche di somme di denaro frutto della presunta evasione dei dazi doganali e dell’Iva all’importazione, pari a circa un milione di euro. (ANSA).