(ANSA) – CINISELLO BALSAMO (MILANO), 17 MAR – In vista della prossima udienza "abbiamo sistemato tutto quello che c’era da fare per essere pronti per i domiciliari: il 28 presentiamo la richiesta dei domiciliari in Ungheria". Così Roberto Salis, padre di Ilaria, a margine di un incontro organizzato da Verdi Sinistra a Cinisello Balsamo, nel Milanese, per chiedere la liberazione della 39enne in carcere da oltre un anno a Budapest con l’accusa di aver aggredito due estremisti di destra. Certo ha sottolineato "la prima opzione sarà sempre quella dei domiciliari in italia". Come alloggio, "abbiamo trovato una soluzione che soddisfa le condizioni", anche se "le prese di posizione che ci sono state, soprattutto dal governo ungherese, con interventi a gamba tesa sulla magistratura ungherese, non mi lasciano ottimista. Però – ha aggiunto – sarei molto contento di essere stupito". Detto ancora più chiaramente: "mi pare non ci sia volontà di collaborare e che ci sia invece una volontà chiara del governo ungherese di dare una prova di forza e mostrare all’Europa nella sua interezza che a casa loro fanno quello che gli pare senza nessun controllo di quelle che sono le regole dell’Unione Europea". E una dimostrazione sono le richieste di far rientrare in Ungheria Gabriele Marchesi, coimputato di Ilaria che ora è ai domiciliari in Italia. Ilaria "sta abbastanza bene ma è molto nervosa perché chiaramente la situazione è abbastanza difficile. Ormai è un anno che passa 23 ore chiusa in cella con una sola ora d’aria". "I miglioramenti che si sono visti sul caso di Ilaria hanno iniziato a manifestarsi nel momento in cui, grazie ai giornalisti, l’opinione pubblica si è resa conto di cosa stava succedendo e l’indignazione ha fatto sì che qualcosa si sia mosso. Credo – ha concluso – che bisogna insistere, sollevando il problema e mostrando quella che è la realtà ungherese, che è assolutamente inaccettabile nell’ambito di una comunità democratica come quella dell’Unione Europea". (ANSA).