(ANSA) – TARANTO, 17 MAR – "Davanti ad una verità processuale, quello che vogliamo possa emergere da un eventuale incontro o confronto con Michele Misseri, è capire perché è successo tutto questo. E’ questo l’unico motivo per il quale si è pensato a questa possibilità. Vogliamo comprendere quello che è avvenuto". Lo riferiscono all’ANSA, tramite il proprio legale Luigi Palmieri, Concetta Serrano e Claudio Scazzi, madre e fratello di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa il 26 agosto del 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto. "Trattandosi di familiari, lo zio, la zia e la cugina – conclude il legale – Concetta ha sempre ribadito di voler conoscere le ragioni di quello che è successo". Sarah Scazzi fu uccisa – secondo quanto accertato – dalla zia Cosima e dalla cugina Sabrina, condannate all’ergastolo. Lo zio, Michele Misseri, è stato scarcerato l’11 febbraio per fine pena, dopo una condanna a otto anni per avere soppresso il cadavere di Sarah. (ANSA).