Un altro incarico esterno, un altro bando, altre migliaia di euro per una consulenza a meno di 6 mesi dal voto. Sembra ormai questo il filone più fruttuoso del maxiprogetto per il restauro di Villa Olmo e la realizzazione di un orto botanico. A due anni e mezzo dalla concessione al Comune di Como di 5 milioni di euro da parte di Fondazione Cariplo – un tempo che coincide con il ritardo sostanziale accumulato dall’operazione – Palazzo Cernezzi ancora non un vero documento economico-finanziario per la futura gestione del polo. Anzi, a dire il vero un’ipotesi su come sostenere il futuro polo storico-floreale era stata presentata in consiglio dall’assessore Daniela Gerosa, ma prevedeva un biglietto di ingresso di 5 euro per accedere alla sola Villa Olmo oppure soltanto all’orto botanico.
Ma c’era di più in quel documento che di fatto dal novembre 2014 è poi sparito dalla circolazione: dai soli incassi per le mostre a Villa Olmo, la giunta prevedeva 600mila euro all’anno, con 55mila persone attese a Villa Olmo. Peccato che, prima ancora che fossero cancellate, le tre mostre organizzate dall’assessore Luigi Cavadini in questi anni hanno totalizzato 57mila visitatori in tutto. Numeri e cifre che, evidentemente non hanno retto alla prova del tempo e forse nemmeno a quella della realtà, tanto che – è notizia di ieri – ora l’assessore Gerosa ha optato per il ricorso a un professionista esterno che rediga una serie di ipotesi per la sostenibilità economico-finanziaria e i costi di manutenzione del futuro polo di Villa Olmo, inclusi Tennis Como, lido, ristorante e ostello della Gioventù.
I costi dell’incarico dovrebbero essere compresi entro i 40mila euro, su tempi e modalità di selezione del vincitore ancora non si sa nulla.
Furioso per questo nuovo colpo di scena, il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Butti. “E’ una vergogna – ha affermato – siamo davanti all’ennesima presa per i fondelli verso la città e il consiglio comunale. Dopo due anni di nulla l’assessore decide di affidarsi ad un professionista esterno, a 6 mesi dalla fine della legislatura, per farsi dettare le modalità di gestione futura del compendio di Villa Olmo. E’ una follia – conclude Butti – lasciare alla futura Amministrazione una scelta del genere”.
AGGIORNAMENTO:
Dal Comune di Como specificano che: “La scelta (dell’incarico, ndr) sarà adottata attraverso una procedura pubblica che garantisca la massima possibilità di partecipazione”.
Meno male che era stato preferito questo intervento a quello del campus universitario perché era immediatamente cantierabile e politicamente spendibile. Incredibile!