Paratie: l’addio a Sacaim da oggi è ufficiale. In un lungo documento Infrastrutture Lombarde, braccio operativo del Pirellone sulle grandi opere, ha messo nero su bianco la fine del rapporto con l’azienda che dal gennaio 2008 ha la titolarità del cantiere per la realizzazione del sistema antiesondazione del lungolago. Cantiere, come noto, che si trova tutt’ora in una situazione di assoluto stallo e che dallo scorso 11 ottobre la Regione ha avocato a sé togliendo ogni titolarità al Comune di Como. L’intenzione di risolvere il rapporto con l’azienda prima della fine dell’anno era stata annunciata dal presidente, Roberto Maroni, lo scorso primo dicembre.
Il documento, suddiviso per punti, ricostruisce l’intera vicenda, smantella di fatto tutto il lavoro svolto, evidenzia “varie e gravi criticità” e più volte quella che definisce “la perdurante inerzia del comune di Como”. Inoltre, riferendosi alle varianti di cantiere, Infrastrutture Lombarde parla apertamente di “errori e omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano del tutto o in parte la realizzazione dell’opera e eccedono il quinto dell’importo originario del contratto” di conseguenza, spiega la controllata regionale, “si deve ricorrere alla risoluzione”. Ogni riga è un’accusa pesante alle amministrazioni attuali e passate cioè al sindaco, Mario Lucini, e al predecessore, Stefano Bruni. Per quanto riguarda il “progetto esecutivo posto a base di gara” il documento denuncia come non sia stata considerata la natura e la conformazione del lago, altro “grave errore progettuale”.
L’attuale amministrazione, rispetto al cedimento generale della zona, a suo tempo parlo’ di “sorpesa geologica”. Fatto contestato da Infrastrutture: i tecnici evidenziano come non si possa parlare di “sorpresa ma di errore progettuale” dovuto “alla mancata considerazione dello stato dei luoghi che era ampiamente conoscibile”.
Per quanto riguarda Sacaim, viene stilato un lungo elenco di contestazioni: si parla di “lavori in difformità rispetto al progetto approvato” e di “pagamenti degli stati di avanzamento lavori per importi maggiori a quelli contrattualmente dovuti”. Il documento non esclude azioni nei confronti di Sacaim per l’eventuale realizzazione di opere in difformità o inadempimenti. Cosi come nei confronti di chiunque abbia concorso a determinare danni alle casse pubbliche sia sul fronte progettazione che sul fronte realizzazione.