(ANSA) – ROMA, 14 MAR – È stata firmata all’Aran da tutte le organizzazioni e confederazioni sindacali rappresentative l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale Istruzione e ricerca relativa al triennio 2019-2021. Il rinnovo riguarda circa 6.500 unità di personale tra dirigenti della Scuola, dell’Università, dell’Afam, della Ricerca. "Con la firma di oggi, si conclude la tornata dei rinnovi 2019-2021 – ha sottolineato il presidente Aran, Antonio Naddeo – è un contratto che, in linea con gli altri varati nei mesi scorsi, contiene numerose innovazioni varate in accordo con le richieste della categoria e riconosce aumenti medi del 3,78%, pari a 240 euro, di cui 195 sulla retribuzione fissa. Tra le novità, l’importante mediazione raggiunta con il Ministero dell’Istruzione e i sindacati rispetto alla rivisitazione della mobilità interregionale per i dirigenti scolastici, a cui è riconosciuta la possibilità di passare, nel limite del 60% dei posti disponibili annualmente, nella Regione in cui si fa richiesta e tenuto conto dei posti regionali già messi a concorso dall’amministrazione". Altra novità di rilievo, "già prevista negli altri contratti per la dirigenza pubblica, l’introduzione della figura del ‘mentor’, ossia un dirigente o professionista esperto che viene chiamato, su base volontaria, ad affiancare il personale neoassunto durante i primi mesi di servizio. Mi fa particolarmente piacere evidenziare che su questo contratto c’è la firma di tutte le organizzazioni sindacali, a differenza di quanto accaduto per il rinnovo del contratto del comparto, con la mancata sottoscrizione da parte della Uil Rua. Siamo pronti – conclude Naddeo – ad aprire la settimana prossima, il 20 marzo, la nuova tornata contrattuale 2022-2024, partendo dal comparto Sanità, che riguarda oltre mezzo milione di lavoratori del Servizio sanitario nazionale". (ANSA).