(ANSA) – AOSTA, 12 MAR – Un dirigente di polizia, un avvocato, un consigliere comunale, una studentessa. Sono alcune delle vittime della tragedia che si è consumata sabato scorso sulle pendici della Tete Blanche, a pochi chilometri dal confine con l’Italia. Una comitiva di scialpinisti è stata investita dal maltempo, con venti a oltre 150 chilometri orari e temperature percepite di meno 30 gradi. Dopo un’intensa giornata di ricerche, domenica sera sono stati trovati cinque corpi, tutti morti assiderati, mentre per il sesto disperso ancora proseguono le ricerche. Una tragedia che verrà ricordata per anni e che ha gettato il lutto su tutto il cantone Vallese, ma soprattutto sulla piccola comunità di Vex, paese di quasi 2.000 abitanti alla periferia di Sion. Lì vive la famiglia Moix, che piange la scomparsa di tre fratelli, un cugino e uno zio. Dopo aver studiato finanza all’Università di San Gallo e a quella di Westminster a Londra, Jean-Vincent Moix era tornato a casa e da poco era stato eletto consigliere comunale. Era un personaggio molto conosciuto all’interno della piccola comunità: giocava nella della squadra di calcio locale, era un appassionato alpinista e suonava in una banda di ottoni. "È una tragedia enorme perdere un collega nel consiglio comunale. I nostri pensieri sono con lui, con la sua famiglia che si trova immersa in un dolore incommensurabile" ha detto il sindaco Sébastien Menoud. Con lui in quella drammatica gita c’erano anche il fratello David, di professione avvocato dopo essersi laureato con il massimo dei voti, e il cugino Marc, capitano della Polizia cantonale del Vallese. Tra le vittime c’è anche Emilie Deschenaux, di 28 anni, residente a Friburgo, grande appassionata di sci e ciclismo: si era recentemente trasferita in Islanda dove stava studiando per un master in giurisprudenza. In ricordo delle vittime la comunità di Vex lunedì sera si è raccolta in una veglia davanti alla chiesa: circa 300 persone sono scese in strada con una candela e con la musica classica in sottofondo. (ANSA).