(ANSA) – ROMA, 12 MAR – Colpo di acceleratore della Procura di Roma nell’indagine che vede indagato l’ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, di reati fiscali in relazione all’acquisto, nel corso di un’asta, di un dipinto. I magistrati di piazzale Clodio hanno chiesto per il critico d’arte il rinvio a giudizio e ora l’ufficio del gip dovrà fissare la data dell’udienza. Nei confronti di Sgarbi, i pm, coordinati dall’aggiunto Stefano Pesci, contestato il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Debiti che il critico d’arte ha con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715mila euro. La richiesta di processo è giudicata "inspiegabile" da Sgarbi. "Verrà dagli avvocati motivato attraverso la contraddizione profonda di un magistrato che pensa che io, che contemporaneamente compravo opere d’arte per me, – commenta il parlamentare – dovessi usare la mia fidanzata per un quadro che invece era suo, è stato regalato a lei. Mi pare legittimo regalare le cose. Ormai siamo nello stato talmente privo di principi che si ritiene che se uno compra un quadro deve essere per forza una persona che lo vuole. E invece può essere un dono, ed è stato un dono. È una cosa che non ha nessun significato, totalmente insensata". Secondo l’impianto accusatorio Sgarbi acquistò il dipinto nel 2020 all’asta facendo figurare la compagna come acquirente e con denaro di una terza persona con l’intento di mettere l’opera al riparo da eventuali aggressioni da parte del Fisco. (ANSA).