(ANSA) – ROMA, 12 MAR – Il mese di marzo segna il tredicesimo anniversario del conflitto in Siria, "con atrocità sistematiche e sofferenze indicibili per i civili". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sottolineando l’urgenza di "una soluzione politica negoziata in Siria", per proteggere i civili che vivono una "terribile situazione umanitaria". Secondo le stime delle Nazioni Unite, 16,7 milioni di persone, ovvero il 70% della popolazione, avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2024. Circa la metà della popolazione rimane sfollata all’interno o all’esterno della Siria. Ad aggravare la crisi, come rileva l’Onu, una serie di terremoti ha colpito il nord del Paese nel febbraio dello scorso anno, uccidendo quasi 5.900 persone, danneggiando gravemente le infrastrutture ed esacerbando la vulnerabilità di milioni di persone che già lottano per soddisfare i loro bisogni di base. Per questo, Guterres ha esortato tutte le parti in conflitto a "fare tutto il necessario per raggiungere una soluzione politica autentica e credibile". Una soluzione , ha insistito, che soddisfi le legittime aspirazioni del popolo siriano, ripristini la sovranità, l’unità, l’indipendenza e l’integrità territoriale del Paese e crei le condizioni necessarie per il ritorno volontario dei rifugiati in sicurezza e dignità. "È giunto il momento che le parti chiave si impegnino ad affrontare queste esigenze. Un’intera generazione di siriani ha già pagato un prezzo troppo alto", ha aggiunto. Guterres ha infine denunciato come le detenzioni arbitrarie, le sparizioni forzate, le esecuzioni extragiudiziali, la violenza sessuale e di genere, la tortura e altre violazioni continuano e sono un ostacolo a una pace duratura in Siria. "Abbiamo tutti la responsabilità di porre fine all’impunità", ha concluso. (ANSA).