(ANSA) – BOLOGNA, 11 MAR – Hanno tutti traumi da esplosioni e bombardamenti e hanno subìto amputazioni agli arti inferiori i tre minori che da Gaza sono arrivati la scorsa notte al Rizzoli di Bologna grazie alla colonna umanitaria della Croce Rossa italiana. Sono due i nuclei familiari accolti dall’Irccs Istituto ortopedico Rizzoli: una intera famiglia composta da madre, padre, ragazzina di 11 anni e bimbo di 3 anni e una zia con il nipote sedicenne. Spaesati e stravolti, dopo un viaggio lunghissimo, in volo militare, e le devastazioni subìte a Gaza, stanotte sono letteralmente crollati dopo l’accoglienza e le prime visite in pronto soccorso. I piccoli pazienti si trovano ora ricoverati in Ortopedia pediatrica e da oggi saranno sottoposti a esami propedeutici per permettere al personale sanitario di predisporre dei piani terapeutici ad hoc. L’obiettivo è fare in modo che tutti tornino a camminare, e per le eventuali protesi non è escluso che i bimbi debbano essere sottoposti a nuovi interventi. Insieme a loro sono ancora ricoverati al Rizzoli altri piccoli pazienti arrivati da Gaza con la nave Vulcano e un volo umanitario in Italia a inizio febbraio: erano in totale 18 persone di cui 11 minori. Molti di loro sono stati dimessi, mentre sono ancora in ospedale tre bimbi di 5, 6 e 7 anni, i casi più gravi. Sono stati operati e sono ancora in degenza. Per l’accoglienza e le cure dei profughi da Gaza i team sanitari del Rizzoli sono affiancati sempre da un mediatore culturale: bimbi e adulti che li hanno accompagnati parlano soltanto arabo. C’è anche il supporto dei volontari della Comunità islamica di Bologna che subito si è messa a disposizione per aiutare il Rizzoli a gestire al meglio tante esigenze anche non sanitarie, ad esempio alcune particolarità alimentari legate alla cultura. (ANSA).