Contestano le argomentazioni del sindaco ritenendole “parziali e limitate” e non nascondono la preoccupazione per il futuro di Como considerata sempre meno a misura di famiglia. E proprio “Como a misura di famiglia” è il nome scelto per il comitato che si sta costituendo e che in poche ora ha raccolto l’interesse di oltre 150 genitori – svincolati da partiti politici – che con una lettera aperta scritta all’indomani delle decisioni annunciate dalla giunta di Palazzo Cernezzi si rivolgono all’amministrazione comunale e ai cittadini stessi. “Comprendiamo l’importanza di garantire la sostenibilità economica dei servizi ma siamo preoccupati che il futuro delle famiglie venga pianificato esclusivamente in base a valutazioni economiche trascurando i costi sociali” scrivono. “Considerare i bambini come numeri genera ricadute negative sul tessuto sociale e la parità di genere, concentrare l’offerta educativa dei nidi in poche strutture aumenta non solo il traffico e l’inquinamento nelle ore di punta ma penalizza i quartieri”. Quindi la richiesta: “Chiediamo di rimandare la decisione sulla chiusura del Nido di via Passeri per confrontarsi con quanti vivono nel quotidiano e non a tavolino la concretezza di questo servizio”. I genitori annunciano la loro presenza in consiglio comunale lunedì sera e su questi temi sollecitano tutti i cittadini a partecipare.
Reazioni politiche bipartisan
E sulle due chiusure decise dal Comune (oltre al Nido di via Passeri stop anche a quello di Monte Olimpino, ndr) e soprattutto sul confronto acceso tra il sindaco Alessandro Rapinese e genitori presenti ieri non si placano le polemiche. Il PD interviene con le parole della deputata Chiara Braga: “Un Sindaco ha il diritto di rivendicare e difendere le scelte che la sua amministrazione fa. – spiega – Ma quello che è più grave è l’atteggiamento arrogante e insofferente con cui il sindaco urla in faccia alle mamme e ai papà, in qualche caso con in braccio bambini piccolissimi, che chiedono spiegazioni in un contesto pubblico”. “Uno show che fa schizzare in alto le visualizzazioni dei social insieme al proprio ego e fomenta l’arroganza dello sceriffo; avvilente è ogni prepotente mancanza di rispetto”. Così aggiunge la segretaria provinciale dei Dem, Carla Gaiani.
“Questa amministrazione ci ha abituati a provvedimenti che si basano esclusivamente sui bilanci senza tener conto dei diritti costituzionali e dei servizi pubblici che devono sempre essere garantiti”. Si legge in una nota diffusa da Alleanza Verdi Sinistra che sottolinea infine: “Inqualificabile risulta l’atteggiamento arrogante del sindaco verso la delegazione di genitori, verso sindacati e forze politiche che non intendono accettare l’assioma che il privato sia meglio del pubblico”.
La contrarietà è bipartisan. Sergio Gaddi, consigliere regionale di Forza Italia ed ex assessore comunale tuona: “Abbiamo assistito nell’aula del consiglio comunale a una delirante e indecorosa e sceneggiata, indegna anche del peggior avanspettacolo. Mi chiedo – aggiunge – con quale dignità giunta e consiglieri di maggioranza si rendano complici, con il loro silenzio, di questa triste pagliacciata che sfregia l’immagine dell’intera città. Mi auguro, invece, che i cittadini continuino a protestare, perché la chiusura di un asilo nido è sempre il fallimento più grave sul piano politico, umano e simbolico”.