(ANSA) – TRIESTE, 06 MAR – "La situazione dei richiedenti asilo provenienti dalla rotta balcanica, che non trovano spazio nell’accoglienza delle strutture pubbliche a Trieste, ‘accampati’ in uno spazio coperto senza pavimentazione, senza servizi igienici, senza possibilità di lavarsi etc, e vivono in condizioni sub-umane, ci interpella" ed è "un gravissimo attentato verso la dignità dell’uomo di cui ogni persona, anche chi delinque, ha diritto da parte di uno Stato democratico". Dunque, "quella struttura, il ‘silos’, deve essere chiusa, come appunto è il parere dell’intera cittadinanza ed anche delle Istituzioni" e deve farlo "la proprietà, Coop.Alleanza 3.0". A chiederlo, in una nota, è il teologo mons.Ettore Malnati, impegnato nelle vicende sociali e che più volte è intervenuto sul tema. Don Malnati ha ricordato di aver più volte chiesto che "si reperiscano strutture alternative per la dignità di queste persone già provate per le tristi ‘avventure’ subite durante la rotta" balcanica. "Trieste, attraverso singole persone e associazioni varie, ha cercato di alleviare a queste persone – sì sono persone e come tali vanno considerate – i disagi causati dalla mancanza di cibo, di indumenti e anche per un po’ di compagnia nella piazza di fronte alla stazione". Ma deve essere la proprietà, "responsabile di questo scempio umano", a chiudere il ‘silos’, "offrendo così alle Istituzioni la possibilità e il dovere anzitutto di chiudere questa struttura fatiscente e moralmente scandalosa e reperire, adattandole, strutture che abbiano, in una realtà transeunte, il minimo per un ‘soggiorno’ sufficientemente dignitoso". Chiudere "quam primum con la soluzione di locazioni, e ce ne sono, per un’ospitalità dignitosa e rispettosa per richiedenti e ospitanti". (ANSA).