(ANSA) – GENOVA, 02 MAR – "La difesa non ha portato un elemento a suo favore, non uno. A questo punto facciamo una cosa più sensata, eliminiamo il processo indiziario. Solo processi con l’assassino che si fa un selfie mentre uccide. Così la Cartabia sarà soddisfatta". E’ l’amaro commento che Antonella Delfino Pesce, la criminologa che ha riletto le carte e fatto riaprire le indagini sull’omicidio di Nada Cella, dopo la sentenza di non luogo a procedere per Annalucia Cecere. L’ex insegnante era accusata di avere colpito la segretaria per gelosia, mentre il commercialista Marco Soracco, datore di lavoro di Nada, e la sua anziana madre, Marisa Bacchioni, erano accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pm. Anche loro due sono stati prosciolti. "Sappiamo cosa ci dovremo aspettare se avremo voglia di ricorrere alla giustizia: il nulla. Le sentenze si rispettano. Aspetterò 30 giorni per leggere le motivazioni – scrive Delfino Pesce – che sicuramente saranno fondate e forse anche inappellabili. Il post canonico e perbenista finisce qui. Adesso ne inizia un altro, certamente non in linea con l’orientamento giuridico della recente Cartabia". "Ho conosciuto il peggio della legge attraverso fascicoli vecchi di 25 anni. E ho sempre pensato – prosegue la criminologa – e sperato che alla verità si potesse ancora arrivare a piccoli, faticosissimi passi. E un processo sarebbe stato l’ennesima opportunità per giungerci. Il mondo viene costruito ogni giorno attraverso cosa decidiamo di essere o non essere, cosa scegliamo di fare lo non fare. Da domani perciò sapremo tutti cosa ci dovremo aspettare se avremo voglia di rincorrere la giustizia e confidare in essa. Il nulla". La procura ha già annunciato che farà appello. (ANSA).