Nel giorno dell’udienza a Brescia per la richiesta di revisione del processo il primo intervento è quello della procura generale.
Quelli presentati dalla difesa di Olindo e Rosa per chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba “non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio” secondo l’avvocato dello Stato Domenico Chiaro, così come le intercettazioni che “non assurgono a dignità di prove”.
Per quanto riguarda il presunto deficit mentale di Rosa Bazzi “c’è il sospetto che ci fosse interesse” da parte dell’imputata a rispondere in modo scorretto ai consulenti. Non sa dove è il Brasile, in Spagna, ha risposto”. E Olindo “inizialmente era apparso non avere rimorsi, poi la ritrattazione. Dategli l’Oscar a questo punto”.
“Frigerio non ebbe falsi ricordi”
Per l’avvocato dello Stato Domenico Chiaro non ci fu “nessun falso” ricordo nella testimonianza di Mario Frigerio che per primo fece il nome di Olindo Romano e che rimase gravemente ferito nella strage di Erba. “Lo disse tre volte” ha detto il magistrato. Le sue dichiarazioni non cambiano, non perdono pezzi”, come sostenuto dalla difesa. Poi ha preso la parola il pg Guido Rispoli nel merito delle consulenze della difesa.
La macchia di sangue nell’auto
Il pg di Brescia Guido Rispoli ha spiegato che, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, cosa che cambierebbe la dinamica dell’eccidio di Erba, Valeria Cherubini, vicina di casa delle vittime e moglie del supertestimone, Mario Frigerio, non fu colpita mortalmente nel suo appartamento al piano di sopra rispetto a quello del massacro ma mentre fuggiva, come ricostruiscono le sentenze.
“Non c’era nessun aggressore in casa, e Valeria Cherubini in stato di incoscienza per il colpo subito, era salita nella sua casa, la sua tana per rifugiarsi”, dove morì, come detto dal consulente in primo grado.
Rispoli ha contestato che nelle consulenze scientifiche sulla scena del delitto della difesa della criminologa Roberta Bruzzone siano state usate metodologie che all’epoca dei fatti non esistevano. “Le macchie si sangue e la scena del crimine sono elementi già in possesso dei giudici precedenti ed erano già stati analizzati compiutamente”.
“Inverosimile” un regolamento della criminalità organizzata
Un regolamento della criminalità organizzata è “assolutamente inverosimile” per spiegare la strage di Erba secondo il pg di Brescia Guido Rispoli che, nel suo intervento sta contestando tutti gli elementi portati dalla difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi a favore della revisione della condanna all’ergastolo.
“Devo fuggire da secondo piano, vado a mettermi in una corte chiusa, con la macchina lontano; le armi sono state spranghe e un coltellino di piccolo cabotaggio. Poi uccidere un bambino, per quale motivo?”, “Mando a fare una cosa di questo genere per un ergastolo infamante come lo sono tutti, ma questo ancor di più?”, ha chiesto il magistrato che ha ricordato come in un’intercettazione dell’ordinanza di custodia cautelare che portò in carcere il marito di Raffaella e padre di Youssef, due delle vittime, Azouz Marzouk, l’uomo dopo l’eccidio non mostrò alcuna preoccupazione per sé stesso: “Sono i giorni più belli della mia vita”, disse a bordo di un’auto con altre due persone qualche mese dopo la strage.