(ANSA) – NUORO, 28 FEB – Arriva un contingente di 25 uomini della Brigata Sassari a pattugliare il perimetro esterno del carcere di Badu ‘e Carros, a Nuoro, e altri 25 militari dell’Esercito saranno dislocati al Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) di Macomer. Lo ha deciso oggi a Nuoro il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Giancarlo Dionisi, che da oltre un anno si batte per ripristinare condizioni di sicurezza a Badu ‘e Carros, dopo l’evasione del boss pugliese Marco Raduano nel febbraio 2023, poi catturato il 2 febbraio scorso in Corsica. All’incontro in Prefettura hanno partecipato i vertici delle forze di polizia, il comandante della Brigata Sassari di Macomer Vito Marra e la direttrice del carcere Marianna Madeddu. "Il pattugliamento garantirà maggiore serenità agli operatori della polizia penitenziaria del carcere che sono in numero eseguo e al contempo rafforzerà l’azione di sorveglianza del Cpr di Macomer – afferma il prefetto Dionisi -. Un’azione che partirà tra qualche giorno e che garantirà non solo i lavoratori del penitenziario ma di tutta la città". L’intervento del prefetto è arrivato dopo numerose richieste al Dap da parte dei sindacati di Polizia penitenziaria, che non hanno avuto risposta. Decisivo era stato il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza a Nuoro il 18 ottobre scorso, con l’intervento di Luigi Patronaggio, procuratore generale di Cagliari, e di Rodolfo Sabelli, procuratore distrettuale antimafia del capoluogo sardo. Proprio in quell’incontro fu deciso il pattugliamento esterno dell’Esercito. "Il nostro ringraziamento va al prefetto di Nuoro per la sua azione coraggiosa – ha sottolineato il segretario generale della Uilpa polizia Michele Cireddu – è stato lui che ha utilizzato le risorse a disposizione dell’Esercito per garantire la sicurezza soprattutto di Badu ‘e Carros visto che il Dap nonostante le nostre richieste non è intervenuto. A Nuoro c’è una emergenza vera: abbiamo in organico 120 agenti, ne servono altri 50 per fare fronte alle esigenze del penitenziario. Il pattugliamento esterno 24 ore su 24 ci incoraggia. Con l’azione del prefetto lo Stato ha dimostrato di essere presente". (ANSA).