(ANSA) – MILANO, 27 FEB – Alcune scelte "linguistiche" dei giudici "paiono addirsi più alla prosa romanzesca che a quella giudiziaria" e dimostrano una "malcelata avversione" nei confronti degli imputati, con "un giudizio di tipo moralistico e valoriale" perché considerati "emblemi di due fenomeni sociali oggi particolarmente invisi, ovvero quello delle cosiddette ‘baby gang’ e della musica trap". Sono passaggi dell’atto con cui i legali Niccolò Vecchioni e Jacopo Cappetta hanno presentato ricorso in appello contro le condanne dei noti trapper Mohamed Lamine Saida, detto Simba La Rue, e Zaccaria Mouhib, ossia Baby Gang, e dei giovani della loro crew. Condanne inflitte a metà novembre scorso nel processo abbreviato con al centro la sparatoria, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino a corso Como, zona della movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi a colpi di pistola. In particolare, Simba è stato condannato a 6 anni e 4 mesi e Baby Gang a 5 anni e 2 mesi dai giudici della settima penale di Milano Tremolada-Pucci-Gallina. I legali nell’impugnazione contestano "la totale nonchalance con la quale la sentenza impugnata ha operato un vero e proprio ribaltamento di alcuni dati storici". Mettono in evidenza che il collegio di giudici ha sostenuto che un imputato avrebbe "condiviso con terzi un video della rissa", spingendosi "a paragonare tutti gli imputati ad ‘arcaici cacciatori che si immortalavano davanti alle loro prede esamini’". Mentre nessuno di loro "si è mai ripreso nell’atto di compiere atti violenti". (ANSA).