(ANSA) – TUNISI, 25 FEB – L’oppositore tunisino di sinistra, Jawhar Ben Mbarek, in carcere dal febbraio 2023, è stato condannato da un tribunale di Tunisi a sei mesi di carcere per aver criticato le elezioni del 2022, in relazione ad una denuncia presentata dall’Alta Autorità Elettorale Indipendente (Isie). Lo ha rivelato sabato Samir Dilou, membro del comitato di difesa, in una dichiarazione all’agenzia Tap. Detenuto in relazione ad un altro caso di "complotto contro la sicurezza dello Stato", Mbarek tra i fondatori del Fronte di salvezza nazionale (Fsn), principale coalizione di opposizione del paese, è stato condannato per commenti critici sulle elezioni legislative del 2022, che definì come un "ridicolo colpo di stato, una farsa, piuttosto che un appuntamento politico". L’oppositore, professore di diritto costituzionale, è stato condannato ai sensi del "decreto legge 54", denunciato come mezzo di "repressione" della libertà di espressione da diverse Ong locali e internazionali. Secondo Dilou la decisione del tribunale costituisce "una chiara e palese violazione dei diritti della difesa", in quanto il tribunale non ha ascoltato le argomentazioni degli avvocati che avevano chiesto il rinvio dell’udienza a causa dello stato di salute "critico" dei loro cliente, che sta facendo lo sciopero della fame insieme agli altri imputati coinvolti nel caso. In seguito a questa sentenza, Dalila Ben Mbarek Msaddek, sorella di Ben Mbarek e membro del comitato di difesa, ha annunciato in un video pubblicato sui social media che anche lei inizierà uno sciopero della fame "ad oltranza" per protestare contro la verdetto della corte. Secondo i loro avvocati, almeno altri 6 detenuti politici in carcere, tra cui Issam Chebbi, dell’Fsn, sono in sciopero della fame. Il leader di Ennahdha, Rached Ghannouchi, 82 anni, ha invece interrotto lo sciopero della fame mercoledì scorso per evitare complicazioni di salute, ha detto il suo partito. Il segretario generale di Ennahdha, Ajmi Ourimi, ha dichiarato che l’ex vicepresidente del partito, Ali Larayedh, anche lui detenuto, ha intrapreso uno sciopero della fame giovedì scorso, in segno di solidarietà con gli scioperanti.(ANSA)